La Crypta Balbi è una delle sedi del Museo Nazionale Romano dal 2000. L’innegabile fascino di questo luogo esplode in tutta la sua bellezza non appena varcato l’ingresso e lasciato fuori il rombo del traffico che si propaga da piazza Venezia fino qua.
Si tratta di un vero e proprio complesso museale, costituito da un intero isolato racchiuso tra via delle Botteghe Oscure, via dei Polacchi, via dei Delfini e via Caetani. È un complesso particolarmente interessante per la storia romana perché in esso vi sono raccolti materiali di diverse epoche ritrovati nell’area circostante e all’interno dell’edificio stesso, che è a sua volta l’espressione di avvenimenti storici e modifiche architettoniche successive dall’età augustea ad oggi, grazie al fatto che nei secoli ha visto diversi usi e insediamenti.
Nel 13 a.C. Lucio Cornelio Balbo, ricco e potente sostenitore di Augusto proveniente dalla Spagna, vi fece costruire un teatro in marmo bianco, nella zona del Campo Marzio vicino ai più grandi teatri di Pompeo e di Marcello. La crypta del teatro, ovvero il corridoio coperto che portava sulla scena, è stata trasformata e riutilizzata nei secoli, insieme al resto dell’edificio, diventando una latrina, poi una necropoli, quindi un monastero, un luogo per fare la calce, e poi ancora un convento, quindi nel Medioevo, una sorta di piccolo castello appartenente a una delle famiglie più potenti dell’epoca e, infine, il palazzetto signorile attuale. Il museo che vi è stato allestito recentemente si affaccia con grandi vetrine su via delle Botteghe Oscure, da cui è già possibile vedere ed ammirare i muri perimetrali del teatro originario. Entrando nel museo, dopo aver superato l’antico portico parzialmente ricostruito, è possibile incontrare cantine medioevali e rinascimentali passando su antiche strade di Roma. Nelle vetrine dedicate all’esposizione i materiali vengono presentati cronologicamente ed in forma didattica, con approfondite descrizioni dei reperti e dei contesti storici ai quali si riferiscono. Vi sono esposte anfore per olio e per vino, piatti e bicchieri incisi risalenti all’epoca dei monasteri, ceramiche e affreschi staccati dalla chiesa di Santa Maria in Via Lata, ma anche monete risalenti al tempo della monarchia dei Savoia. Vi sono poi i resti del periodo in cui l’edificio era utilizzato come calcara, quindi si trovano mani, braccia o teste scolpite in marmo, che dovevano essere appunto trasformate in calce. Questi reperti, seppur non di elevata fattura, danno tutta l’emozione della scoperta di un mondo quotidiano risalente ad antiche età.
Sotto il museo si continua a scavare, alla ricerca di reperti ancora più antichi. Già è stata riportata alla luce una esedra, modificata notevolmente nel corso dei secoli successivi. Data la posizione strategica nella città e grazie all’enorme interesse archeologico della zona, non sarà difficile trovare altri tesori e testimonianze importanti, anzi imperdibili come quelli già presenti.
La Crypta Balbi si trova in via delle Botteghe Oscure 31 (rione Sant’Angelo).
Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19.45. Chiuso il lunedì.
Sono possibili visite guidate su prenotazione il sabato e la domenica.
Per prenotazioni il numero è: 06 39967700.