Nato nei primi anni ’60, quando i centri commerciali non c’erano ancora o quando l’austerity mandava tutti in bicicletta negli anni ’70 e vissuto anche nei trenta anni successivi, il Luneur di Roma era IL grande parco di divertimenti nella capitale. Chiamato anche ‘Luna Park‘ era il mondo delle ‘giostre‘ per eccellenza! Quello che il sabato alla fine della scuola diventava il luogo dove ritrovarsi all’aperto per giocare tutti insieme.
Spesso sostituiva anche il cinema! Un posto magico e un po’ misterioso dove far correre liberamente le gambe e la fantasia. Dove oltre ai labirinti, c’era il tunnel delle streghe già famoso per la scopa che arrivava delicatamente in testa o il ‘tacadà‘ che ballonzolava sempre più forte per far sentire l’adrenalina o lo stomaco sottosopra. Oggi nell’era tecnologica e del divertimento computerizzato, il Luneur non c’è più. Ma non per l’avvento dell’informatica. E’ stato anche lui fagocitato dalla crisi e dal degrado. Peccato! Ha chiuso ormai da dicembre 2007.
Fino a tre anni e mezzo fa, nei suoi vialetti si vedevano mamme con bambini andare a passeggiare o gruppi di giovani rincorrersi andando da una ‘meraviglia’ all’altra, sotto l’occhio attento e sornione della grande ruota panoramica che li sovrastava. E che ancora è lì, che svetta. La sua immagine appare dalle curve della Colombo e la ruggine delle intemperie si intravede appena, come la vegetazione che vi è ricresciuta grazie alla sua immobilità. Grandi parchi più evoluti sono nati fuori Roma pur senza prendere il suo posto, pero’.
Voci di referendum e di raccolte firme di quartiere e non, si susseguono continuamente, aggiungendo ipotesi di sentenze del TAR su stampa e online. Già da almeno un anno si dice che questo bel ‘paese delle meraviglie’ riaprirà presto e che le erbacce, le foglie secche e tutte le cartacce e i rifiuti accumulati verranno spazzati via per creare una nuova area verde. Senza zanzare sul laghetto fermo né elefantini tristi e solitari nel bel mezzo. Già, anche il mondo di Facebook si muove apposta. Il web vede nuovi gruppi nascere in difesa di quelli che ci hanno creduto e che invece adesso si trovano senza lavoro né prospettive. Per ora?
Dopo il gran rifiuto alla Formula Uno nelle strade dell’Eur e in concomitanza con i lavori del nuovo centro congressi ‘Nuvola’ i comitati di quartiere e i cittadini hanno riprovato a tornare su questo argomento. Si è aperta anche una nuova petizione popolare.
Da cittadini seguiamo l’evolversi di questa vicenda che sembra si sia arenata tra le burocrazie e i ritardi abituali del paese ma che spera con progetti nuovi già presentati di arrivare ad una svolta. Che fare?
Come far vivere e vincere un bel sogno che oltre ad aiutare il mondo del lavoro romano porterebbe il sorriso e forse nuova aggregazione alle nuove generazioni romane?