Si parte! Finalmente l’agognato viaggio in moto e l’aspettativa del tour su due ruote, ci avvolge con le sue emozioni. La giornata è splendida, la temperatura settembrina frizzante: una giornata perfetta! Tutto è pronto per partire, bagaglio minimale per il weekend , ben coperti e avvolti in giacca e guanti di pelle, pantaloni caldi, casco in testa, eccoci pronti a respirare il profumo della campagna romana. In sella a 750 cc di cilindrata. Direzione: Umbria, sulle curve della via Flaminia, con le necessarie pause dedicate al relax.
Per i centauri romani, non c’è nulla di meglio che un weekend per riprendersi dal rientro affollato post vacanza, godendosi morbidamente le curve e il panorama. Non necessariamente con la moto di grossa cilindrata, basta lo scooter. Verso luoghi tranquilli, come la valle del Treja, lungo il Tevere e la Flaminia.
Usciti da Roma, l’andatura è tranquilla, il paesaggio sereno e in un attimo ecco il bivio per Sacrofano (sulla sinistra) ottimo borgo ‘mangereccio’ tra i più vicini a Roma, con una bella campagna verde e rigogliosa, ville e case rurali, molti maneggi e cavalli ed anche un laghetto per la pesca. Preso il caffè, si torna sulla via consolare romana, fondata intorno al 220 a.c. da Gaio Flaminio, che le diede appunto il nome.
Poco più avanti superiamo il gradevole ma un po’ affollato Castelnuovo di Porto e subito dopo Morlupo, due cittadine incastonate in un paesaggio da ammirare. Si raggiunge poi Rignano Flaminio per deviare verso il tufaceo borgo di Faleria, dopo Calcata. Tutti e due i nuclei urbani sorgono su un colle di tufo ma Faleria in particolare, ha il fascino decadente del ‘paese abbandonato’.
Piegando e costeggiando la valle del Tevere si arriva finalmente in Umbria, a Narni per far benzina e gustare uno schiumoso cappuccino caldo. Curvando verso nord ovest si va avanti fino alle rovine di Carsulae, ubicata lungo il tracciato originale della Via Flaminia, esattamente dove era il confine tra i territori comunali di Interamna Nahars (Terni) e Casventum (San Gemini). La bellezza di questo luogo è già decantata nelle opere di Tacito e di Plinio il Giovane.
Cosa c’è di meglio per sgranchirsi le gambe se non fermarsi a bere un bicchiere d’acqua? San Gemini è il paese delle acque, da quelle naturali e minerali per cui è noto, fino a quelle delle vicine cascate delle Marmore. A San Gemini poi, c’è da visitare il museo interattivo Geolab, grazie a Piero Angela. E’ uno spazio espositivo a carattere permanente per la divulgazione, a grandi e piccini, delle scienze della terra. Davvero molto interessante!
Ed eccoci alle Marmore, le cascate del confluire di fiumi e ruscelli attraversando un territorio ricco di profumi e colori. Quelle del rafting. Cuore dell’Umbria, dove è possibile il quieto vivere fatto delle chiacchiere al bar e di passeggiate per antichi borghi, di incontri senza fretta e di un’andatura d’altri tempi, come nel susseguirsi di curve e rettilinei che porta su fino a Piediluco.
La prima tappa è finita. Si cena in uno dei ristoranti sulle rive del lago e si dorme in hotel, romanticamente affacciati sulla distesa di acque calme che danno vita alla cascata sottostante.
Al ritorno la domenica c’è ancora un bellissimo sole e allora sì, si può deviare sulla Cassia, andando qua e là per stradine verso Viterbo, per fare una ricca colazione vicino al Palazzo dei Papi e poi proseguire in direzione Orte.
Passeggiata spostandosi verso la Tuscia – tra Viterbo e il mar Tirreno – per proseguire sulla strada che porta a Montefiascone e poi verso Bolsena, per mangiare sorseggiando l’aleatico (si dice che quello originario sia di Gradoli, introdotto addirittura dagli etruschi!) e prendere un buon caffè. E’ presto e si puo’ quindi assaggiare un buon gelato al corso godendosi il panorama del lago dall’alto. Poi la basilica e via a Grotte di Castro. Si scende giù verso Capranica e la necropoli etrusca fino in piazzetta a Sutri. Fa caldo e c’è da bere una dissetante cedrata. E pian pianino si rientra a Roma, senza correre, nel relax di una domenica pomeriggio di fine estate. Il modo migliore per approcciare l’autunno che incombe…..
(foto: Wikipedia)