Inforcate la moto e sfrecciate via in direzione Manziana! Se è anche la prima domenica del mese, ricordate che potete visitare anche la mostra mercato dell’antiquariato, collezionismo, artigianato, curata da esperti rigattieri, che si svolge nel Centro Storico di Manziana. Proseguite poi verso Canale Monterano o verso le Terme di Stigliano, forse già conosciute nel 1930 come le qui fotografate terme di Vicarello, che sono nella stessa direzione.
Non avete la moto? Chi vi accompagna non ne vuole sapere? Beh allora potete prendere in alternativa automobile, bicicletta, pullman, bus, treno….insomma quello che volete! Equidistante da Roma e da Viterbo, da cui sono solo a 50 chilometri. E a 20 km dal mare (Santa Severa o Ladispoli). Già che ci siete a 27 chilometri c’è Cerveteri e la necropoli etrusca mentre la regione dei laghi dista da Monterano rispettivamente 10 km il lago di Bracciano e a 40 km il più piccolo e meno noto lago di Martignano. Un’ottima idea per un itinerario da weekend o anche percorribile in un unico giorno e…. comunque godersela un mondo! Cominciamo facendo uno stop alle terme che sono negli immediati dintorni di Monterano, primo bivo che incontriamo se veniamo da Roma, fino al 1882 è rimasta attiva la solfatara di Canale che ha rifornito di di zolfo i comuni limitrofi. Oggi nella zona, ci sono le Terme di Stigliano con le acque sulfuree e salsoiodiche. Acque purificatrici che sgorgano ora libere a diverse temperature dai 25° ai 56° e curano malattie respiratorie, reumatiche e dermatologiche. Oltre a dare relax di gran moda! Primi a fondare questo sito furono gli etruschi, noti per essere già molto abili nella pratica delle cure termali in particolare in queste aree. Questo luogo, conosciuto fino agli imperatori romani da Plinio a Tiberio, è stato uno tra i più noti dell’antichità fino ad oggi. Da almeno un anno offre paesaggi mozzafiato. Basta sedersi sulle sdraio con i piedi affondati nel verde praticello del Grand Hotel delle Terme o della Bagnarello Salus per Aquae per godere pienamente della natura dopo aver beneficiato dei getti e le proprietà terapeutiche delle piscine termali o dei trattamenti. Info: http://www.termedistigliano.it
Ora, torniamo un po’ indietro, al bivio precedente. E’ lì che il Parco Naturale Riserva di Monterano è nascosto tra rupi di peperino e tufo, attraversato dal fiume Mignone e dal Bicione, nonché dai suoi piccoli torrenti, in una zona ricca di flora, dove crescono piante come i noccioli selvatici, i castagni, i nespoli, i cerri e i carpini insieme ad un sottobosco di edere, agrifogli, vitalbe, rovi e felci. Ovviamente con tanta natura così rigogliosa non manca la fauna, ricca di varie specie animali, anche in via d’estinzione, che si rifugiano per la loro sopravvivenza in questo territorio. E l’antico feudo abbandonato che si trova sull’altura tufacea di Monterano, denominata anche ‘città morta’? Conosciuta già dall’età del bronzo, fu molto fiorente nella cultura ma anche nell’economia nel periodo etrusco del V e IV secolo a.C. I Romani la assoggettarono nel II secolo a.C., ampliarono le strade e costruirono l’acquedotto che risulta in parte ancora ben visibile. Le invasioni barbariche la fecero cadere. I Longobardi la impoverirono. Ma gli abitanti, stanchi delle continue scorribande e invasioni, si trasferirono un po’ più in alto e in posizione più difendibile, per poi rinascere nell’epoca alto medievale come sede episcopale dell’antica diocesi che andava da Bracciano a Tolfa. Feudo degli Anguillara prima, ‘Manturanum’(sembra questo il nome?) divenne ducato degli Orsini poi, fino agli Altieri, protagonisti del suo vero e proprio sbocciare artistico! Infatti, ora semidiroccate ma pur sempre maestose, del tardo XVII secolo si scorgono le grandi opere commissionate da questa famiglia a Gian Lorenzo Bernini quali la Chiesa e il Convento di San Bonaventura con la fontana ottagonale di fronte. Camminando verso l’acquedotto, sempre ad opera di Bernini, si può ammirare la Statua del Leone arroccata sulle mura, una copia di quella originale restaurata nel 1995 e custodita ora nell’atrio del palazzo comunale di Canale Monterano. Il leone è l’ornamento centrale di una fontana ‘capricciosissima’ per come la pensò il Bernini. Risistemando il Palazzo Baronale, sfruttò la roccia sulle fondamenta della roccaforte che vedete qui, per costruire nella parete di sostegno una bellissima fontana: a completarne il progetto pose una statua che raffigura un leone che, vedete, scuotendo la zampa sulla roccia, fa sgorgare l’acqua! Arte e natura in magica armonia, che hanno anche fatto da cornice a vari set cinematografici quali Ben Hur, Brancaleone alle Crociate, e il Marchese del Grillo!La cultura e le tradizioni rendono Monterano esclusiva e protagonista nei secoli. Dopo la distruzione del 1799 ad opera dei francesi e il conseguente abbandono, Monterano diviene luogo di rifornimento di materiale da costruzione per le nuove abitazioni nei dintorni e per il commercio. A Canale Monterano i primi di dicembre si tengono la sagra del vino e dell’olio novello. A Natale si inaugurano i Presepi allestiti nelle sue contrade. A fine agosto, si svolge il Palio delle Contrade, con i festeggiamenti dei Patroni San Bartolomeo Apostolo e Santa Calepodia. E inoltre questo Comune promuove e insegna la raccolta differenziata dei rifiuti e il risparmio dell’acqua. Consultate per informazioni il sito www.comune.canalemonterano.rm.it
Infine, a pochi passi l’interessante abitato di Montevirginio con il suo famoso eremo, dove vivono i padri carmelitani teresiani fin dal 1668, in una vera oasi di pace e tranquilla natura.
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