In piazza San Giovanni in Laterano, vi è una fontana risalente ai primi del Seicento, quella dell’obelisco Lateranense.
Finito l’importante restauro dell’acquedotto alessandrino (realizzato all’epoca dell’imperatore romano Alessandro Severo) si decise, seguendo l’esempio dei lavori realizzati per l’Aqua Virgo, di creare un’articolata ramificazione sotterranea secondaria del condotto, in maniera tale da assicurare l’approvvigionamento idrico delle zone dei colli Quirinale e Viminale. Per fare ciò bisognava però realizzare alcune fontane e tra queste proprio quella dell’obelisco Lateranense.
I primi lavori presero il via sotto il pontificato di Clemente VIII, ma non si hanno notizie precise sull’autore di tale opera. L’opera venne finita nel 1607, dopo diversi anni di rifacimenti ed aggiustamenti. Il progetto iniziale, c’è da dire, prevedeva due vasche semicircolari sostenute da un prospetto e con tutta una serie di decorazioni. Nel 1606, però, il prospetto venne sormontato da una statua bronzea di San Giovanni, il tutto con la presenza di simboli araldici di Papa Leone XI. Con l’avvento di Paolo V, tuttavia, si decise di mettervi pure i simboli araldici della sua famiglia, quindi dei Borghese. Nel XVIII secolo la fontana finalmente assunse la forma che noi oggi possiamo ammirare (con la rimozione, tuttavia, della statua e dei gigli voluti da Leone XI).
Da notare, infine, che diversi studiosi fanno risalire la fontana contemporaneamente, o subito dopo, l’erezione dell’obelisco da parte dell’architetto Domenico Fontana, quindi in un periodo che va dal 1588 al 1590.