La fontana del Nettuno, chiamata anche dei Calderai, si trova a Piazza Navona ed è stata progettata a seguito dei lavori per la ramificazione sotterranea secondaria del condotto dell’Aqua Virgo, così da raggiungere tutta l’aria dell’antico Campo Marzio.
Il restauro dell’Aqua Virgo, sesto acquedotto romano ed ancora oggi funzionante, venne terminato nel 1570 e così si decise subito di iniziare i lavori per la ramificazione; tuttavia a seguito di questi venne pure progettata l’edificazione di un certo numero di fontane. Le prime vennero commissionate al celebre architetto e scultore Giacomo Della Porta, per volere di Papa Gregorio XIII. Il progetto originale prevedeva, per le due fontane poste a Piazza Navona, una vasca marmorea a pianta mistilinea poggiata su due gradini, che poco dopo venne circoscritta da una cancellata. In seguito, il grande Bernini si occupò della rimozione dei gradini e della cancellata e la costruzione di una vasca più ampia intorno alla fontana che contenesse la precedente e con lo stesso disegno mistilineo.
Arrivata fino all’unità d’Italia senza nessun corredo scultoreo, per dare alla Fontana del Nettuno una similitudine a livello stilistico con le altre fontane della piazza, venne varato nel 1878 un concorso per la realizzazione dell’apparato monumentale, che vide come vincitori Gregorio Zappalà e Antonio Della Bitta. Il primo realizzò il complesso decorativo a soggetto mitologico delle “Nereidi con putti e cavalli marini”, mentre il secondo si dedicò al gruppo marmoreo “Nettuno lotta con una piovra”. Ecco spiegata, perciò, l’attuale designazione, mentre il vecchio nome derivava dal fatto di trovarsi nei pressi del “vicolo dei Calderai”, ossia una stradina occupata dalle botteghe di fabbri e venditori di padelle, pentole e stoviglie.