Una delle strade più belle e caratteristiche di Roma è, indubbiamente, via Giulia. E’ proprio lì che troviamo una fontana un po’ singolare ma di sicuro fascino, la cosiddetta fontana del Mascherone.
Via Giulia prende il nome dal pontefice Giulio II che, nel 1508, ha fortemente voluto dei lavori di ristrutturazione della Roma medioevale. Il progetto della strada venne affidato ad uno dei più grandi pittori ed architetti del periodo, Donato Bramante. Nel 1570, invece, si iniziò a pensare alla realizzazione di una fontana che, tuttavia, venne realizzata soltanto nel 1626; questo perché era opportuno aspettare la canalizzazione dell’acqua Paola voluta da Papa Paolo V per sostenere l’acquedotto Vergine, che già alimentava quell’area. Fu la “Congregazione sopra le fonti” a pensare ad una fontana per la “Strada Giulia”. Alla fine, perciò, venne finalmente realizzata in uno spiazzo prima isolato; solo dopo vi fu l’edificazione di un teatro all’aperto. La fontana è composta da una vasca rettangolare di porfido e dal mascherone con gli occhi sbarrati che versa proprio l’acqua. Si afferma anche che, all’epoca dell’influente famiglia Farnese, uscisse del vino; questo in occasione di particolari ricorrenze o cerimonie. C’è chi sostiene che anche nel 1720, in occasione della celebrazione dell’elezione del nuovo Gran Maestro dell’ordine di Malta, ci fu altra fuoriuscita di vino dal mascherone.
Insomma, tra realtà e piccole leggende, tale fontana continua anche oggi a simboleggiare una Roma lontana e parecchio affascinante.