A piazza San Simeone si trova l’omonima fontana disegnata dal celebre architetto e scultore Giacomo Della Porta, ma definitivamente sistemata solo nel 1829.
Il perché della sua realizzazione va messa in correlazione con il restauro ed il ripristino dell’antico Acquedotto alessandrino (chiamato pure Acqua Felice) avvenuto nel 1587. Terminati quei lavori, si decise di creare un’opportuna ramificazione sotterranea secondaria del condotto, in maniera tale da assicurare l’approvvigionamento idrico delle zone dei colli Viminale e Quirinale, in quel tempo poco serviti. Il disegno è ad opera, come già abbiamo detto prima, di Della Porta, mentre la fontana venne realizzata da Pietro Gucci. Tutto è semplice, basti pensare al progetto minimale ed alla forma circolare dell’unico catino centrale, decorato con le sole insegne pontificie, all’interno del quale l’acqua sgorgava da una modesta struttura cubica centrale, sormontata da una piccola piramide. Sul finire del Seicento, però, venne aggiunto un catino più piccolo, con uno zampillo centrale, sorretto da un balaustro, che venne ornato da quattro maschere, dalle cui bocche fuoriusciva direttamente l’acqua. Nell’Ottocento, invece, vennero messi, al posto di quelli pontifici, gli stemmi dei Conservatori, ossia i magistrati della città.
Negli anni ’30 del Novecento, la fontana venne collocata all’interno del Giardino degli Aranci e questo a causa dei lavori di trasformazione urbanistica dell’intera zona. Nel 1973, però, venne ricollocata proprio nella piazza omonima, precisamente su di un marciapiede circolare circoscritto da colonnine collegate da un’inferriata.