Una fra le più antiche fontane rinascimentali romane è, senza dubbio, quella del Trullo situata in piazza Nocosia, vicino Lungotevere Marzio.
Terminato, nel 1570, il restauro dell’acquedotto dell’Aqua Virgo (sesto acquedotto romano ed ancora funzionante), si decise di lavorare per arrivare ad una ramificazione sotterranea secondaria del condotto, così da raggiungere l’area dell’antico rione Campo Marzio. Per fare ciò, tuttavia, bisognava realizzare delle fontane, pure perché la zona era molto popolata. La prima fu commissionata da Papa Gregorio XIII, nel 1572, all’architetto e scultore Giacomo Della Porta, in piazza del Popolo. Il risultato ottenuto è una fontana composta da due catini (quello più grande era ornato con bassorilievi che raffiguravano lo stemma di Gregorio XIII Boncompagni, un drago con le ali aperte) di differente diametro dai quali l’acqua precipitava in una vasca inferiore, di forma ottagonale, collocata su una base di tre gradini anch’essi ottagonali.
Nel 1589 Papa Sisto V decise di collocare, al centro della piazza, un obelisco, mentre qualche anno dopo la fontana venne spostata all’inizio di via del Corso (questa fontana, infatti, risultava essere troppo piccola rispetto al luogo stesso e decisamente modesta per trovarsi di fronte ad uno degli ingressi più rilevanti della città.). Nel 1823 l’architetto Giuseppe Valadier decise allora di rimuovere la fontana, che venne collocata nel Gianicolo, in prossimità della chiesa di San Pietro in Montorio. Per avere però la collocazione attuale bisognerà attendere fino al 1950, quando la fontana venne riassemblata e posizionata dove si trova attualmente, ossia in piazza Nicosia.