La chiesa di San Gioacchino in Prati, costruita a cavallo tra l’800 ed il ‘900, si trova precisamente in via Pompeo Magno, presso piazza dei Quiriti 17, nel quartiere Prati.
Fu Papa Leone XIII a volerla fare edificare, in maniera tale da poter celebrare al meglio il suo giubileo sacerdotale. Ad occuparsi del progetto venne incaricato l’architetto Raffele Ingami, mentre il 1898 è l’anno in cui l’edificio venne aperto ai fedeli; tuttavia soltanto nel 1911 i lavori potevano dichiararsi del tutto finiti.
La chiesa è dedicata a San Gioacchino, il padre della Vergine Maria, in modo da ricordare il nome di battesimo del Papa.
La cupola della chiesa è particolare, in quanto in alluminio e traforata con stelle di cristallo, le quali conferiscono luce in modo suggestivo al suo interno. Proprio qui, invece, vi troviamo 14 cappelle dedicate a quattordici delle ventisette nazioni cattoliche che contribuirono, con le loro offerte, proprio alla realizzazione dell’edificio.
La chiesa, in particolare, è composta da tre navate, a croce latina, suddivise da colonne di granito rosa con capitelli in bronzo. La porta centrale è affiancata da due colonne donate dallo zar di Russia.
Da notare, infine, come San Gioacchino in Prati, assieme ad altre del rione e del contiguo quartiere Trionfale ci parla di una tendenza anticlericale piuttosto diffusa sul finere dell’800 nel neonato stato italiano che voleva, mettendosi però in netto contrasto col Vaticano, minimizzare l’importanza dei luoghi di culto, assegnando loro un qualsiasi lotto edilizio e non uno, diciamo, riservato.
Oggi la chiesa è affidata alla Congregazione del Santissimo Redentore.