La chiesa di Santa Passera si trova nel quartiere Portuense, quindi a ridosso delle Mura Aureliane. Le sue origini sono antiche e risalgono, precisamente, al V secolo.
Tenendo conto della tradizione, tale chiesa sarebbe stata edificata nello stesso luogo in cui, agli inizi del V secolo, i resti dei santi alessandrini, Ciro e Giovanni, furono sbarcati a Roma per essere trasferiti nella città. Dal secolo XI in poi appartenne al monastero di Santa Maria in Via Lata, e, nei documenti dell’XI-XIII secolo, venne denominata Sancti Abbacyri oppure Sancti Cyri et Iohannis, proprio in ricordo dei due santi per i quali fu costruito l’edificio.
Ma perché allora il nome attuale “Passera”? In questo caso non c’è certezza, tuttavia l’ipotesi più probabile è che esso provenga dal titolo “abbàs Cyrus” (“padre Ciro”), da cui il nome Abbaciro: dalla storpiatura popolare di questo termine sarebbero derivati Appaciro, Pàcero, ed infine Passera.
Tre sono i piani sovrapposti della chiesa di Santa Passera. Troviamo, ovviamente, l’attuale edificio costruito nel XIV secolo, la cripta coi resti della primissima chiesa (quella del V secolo) e, infine, un ambiente ipogeo identificato come un’antica tomba d’epoca romana.
L’interno è ad una navata con abside e dalla sacrestia si scende nella chiesa inferiore, la quale è decorata con affreschi ormai quasi del tutto scomparsi.
Infine, sulla porta d’ingresso della cripta si legge tale scritta: “Corpora Sancti Cyri renitent hic atque Joannis / Quae quondam Romae dedit Alexandria Magna” (“Qui risplendono i santi corpi di Ciro e Giovanni che un giorno la grande Alessandria dette a Roma”).