Porta Latina è fra le più imponenti e meglio conservate porte originali dell’intera antica cerchia muraria, che si aprono nelle Mura Aureliane. Qui si trova pure la chiesa di San Giovanni a Porta Latina edificata nel V secolo.
Tale edificio è dedicato a San Giovanni evangelista e nei secoli ha dovuto subire tutta una serie di rifacimenti e restauri che ne hanno cambiato di molto la struttura originale. Nel 1191, ad esempio, venne aggiunto il campanile ed un ciclo di affreschi con 46 scene bibliche del Nuovo ed Antico Testamento. Nel XVII secolo venne realizzato un nuovo affresco absidale ad opera del pittore Giuseppe Cesari, meglio conosciuto come il Cavalier d’Arpino.
Nel XVI secolo si racconta che, proprio nei pressi di tale chiesa, venne costituito un circolo segreto di uomini, all’interno del quale si sarebbero consumati rapporti carnali anche di tipo omosessuale. Tutto ciò terminò, però, nel 1578 quando vennero arrestate diverse persone e condannate poi a morte per impiccagione.
Nei pressi della chiesa di San Giovanni a Porta Latina si trova l’oratorio di San Giovanni in Oleo, costruito nel 1509, nello stesso luogo dove si pensa avvenne la tortura dell’Evangelista. Ecco come la Legenda Aurea (una collezione di vite dei santi redatta in latino da Jacopo da Varagine) narra la sua vicenda: “Quando gli apostoli dopo la Pentecoste si separarono, lui (Giovanni Evangelista) andò in Asia, dove fondò molte chiese. Quando l’imperatore Domiziano venne a conoscenza della sua fama, lo fece venire a Roma e lo fece buttare in un recipiente di olio bollente, immediatamente davanti alla porta Latina: ma Giovanni ne uscì illeso, come era rimasto estraneo alla corruzione della carne. L’imperatore, visto che anche così non desisteva dalla predicazione, lo mandò in esilio nell’isola di Patmo, dove nella completa solitudine scrisse l’Apocalisse.”