La Scala Santa di Roma sarebbe, come narra una tradizione antica, la stessa scala salita da Gesù per raggiungere il luogo dove avrebbe poi subìto l’interrogatorio di Ponzio Pilato. Tale scala sarebbe stata trasportata a Roma dalla madre di Costantino I, Flavia Giulia Elena. Proprio all’interno del complesso edilizio che ospita la Scala Santa, si trova la chiesa di San Lorenzo in Palatio.
Questa chiesa è conosciuta pure come “Sancta Sanctorum”, una denominazione che richiama quella parte del Tempio di Gerusalemme dove vi era custodita l’Arca dell’Alleanza (fatta costruire da Mosè per rimarcare la presenza di Dio in mezzo al suo popolo eletto).
La sua edificazione risale al XIII secolo, mentre sarebbe stata restaurata da Papa Onorio III e ricostruita da Niccolò III. La traslocazione della Scala Santa sarebbe avvenuta, invece, negli anni del pontificato di Sisto V, quindi nel XVI secolo.
Gli affreschi che si possono notare all’interno della chiesa, risalgono al XIII secolo. Vengono raffigurati i quattro Evangelisti, papa Niccolò III, il martirio di san Pietro e san Paolo, la “Decapitazione di Sant’Agnese” e la “Lapidazione di Santo Stefano”. La cosiddetta loggia dei Santi è stata, invece, realizzata dai pittori Cesare Nebbia e Giovanni Guerra. L’altare conserva un’antichissima immagine di Gesù Redentore che, sempre secondo una leggenda, sarebbe stata dipinta dall’Evangelista Luca, aiutato da un angelo. Immagine, questa, parecchio adorata da Papa Stefano II, che ordinò una processione per la città con la sacra immagine, per implorare l’aiuto divino contro l’arrivo dei Longobardi di re Astolfo.