Nereo ed Achilleo, almeno secondo la tradizione, furono due soldati convertiti al Cristianesimo e morti martiri a Roma, nel 303, durante la persecuzione di Diocleziano. Dedicata a questi due santi è proprio la chiesa dei Santi Nereo e Achilleo.
Tale chiesa si trova nei pressi delle Terme di Caracalla, nel rione Celio. A volerla far costruire ci pensò Papa Leone III, nell’814, che vi volle far trasferire lì le reliquie dei due martiri. Tuttavia, questa chiesa dovette subire un lungo periodo di decadenza, fino al pontificato di Sisto IV, quando si decise di ricostruirla (1475). Altra ristrutturazione risale, invece, ai tempi del Giubileo del 1600, per il volere del cardinale Cesare Baronio.
L’esterno è decorato dagli affreschi realizzati da Girolamo Massei, commissionati sempre dal cardinale Baronio. All’interno troviamo una navata centrale e due laterali, divise da pilastri ottagonali. Quella centrale è dedicata alla vita ed al martirio dei santi titolari e di santa Domitilla. Le navate laterali contengono poi un grande ciclo raffigurante scene di martirio tratte dal Martirologio Romano. Gli affreschi qui presenti sono attribuiti a Niccolò Circignani detto il Pomarancio. L’altare maggiore conserva, invece, le reliquie dei santi Nereo, Achillei e Domitilla. Dietro l’altare si può notare il trono episcopale (in stile del Vassalletto) sul quale sono iscritte le ventotto omelie di Papa Gregorio I (questo pontefice ha, infatti, affermato di aver pregato in prossimità delle reliquie).