Una chiesa che prende il nome da un miracolo avvenuto nelle vicinanze, precisamente sulla parete esterna, di una casa. Questo è il caso della chiesa di Santa Maria della Luce, situata nel rione Trastevere.
Originariamente, la chiesa era conosciuta con il nome di “San Salvatore in Corte” e sarebbe stata fondata dalla santa e martire Bonosa nel IV secolo. Papa Giulio I decise di elevare tale chiesa al rango di parrocchia. Tuttavia si decise, nel XII secolo, di ricostruirla e metterla sotto la giurisdizione della vicina Basilica di San Crisogono. Nel Settecento ci furono due avvenimenti importanti che occorre qui ricordare. Innanzitutto nel 1728, il Pontefice Benedetto XIII decise di fare insidiare, proprio presso tale chiesa, i Padri Minimi dell’ordine di San Francesco di Paola. Poi, nel 1730, si verificarono una serie di eventi miracolosi, che interessarono una particolare immagine collocata sulla parete esterna di una casa nelle vicinanze. Tale immagine iniziò, almeno così si dice, a brillare di luce propria. Successivamente, si decise di trasferirla nella chiesa, che cambiò, dunque, la propria denominazione con quella attuale, ovvero Santa Maria della Luce. Proprio per questa occasione, venne chiamato l’architetto Gabriele Valvassori a ristrutturare ed a arricchire la facciata. E’ da notare poi, sul catino absidale, l’affresco di Stefano Conca, “L’Eterno Padre benedicente fra gli angeli”.
Oggi la chiesa è sede della missione Latinoamericana a servizio proprio dei migranti latinoamericani residenti nella Diocesi di Roma.