Vicino alla Porta di San Sebastiano, nel rione Celio, si trova la Chiesa di San Cesareo de Appia, spesso chiamata San Cesareo in Palatio, che risale all’VIII secolo.
Le tracce di una struttura romana preesistente all’edificazione della chiesa si possono notare anche oggi nei sotterranei, dove sono riscontrabili i resti di un pavimento musivo.
L’edificio passò di mano in mano, fino al XIV quando venne gestita dall’ordine dei Chierici Regolari Ministri degli infermi (chiamati anche Crociferi), che decise di allestirvi un ospedale per dare soccorso ai pellegrini provenienti dall’attigua Porta San Sebastiano. Successivamente, la Chiesa passò nelle mani dei Padri Somaschi (Chierici Regolari di Somasca), che vi fecero trasferire i mosaici provenienti dalla Basilica di San Giovanni in Laterano. Nel XVI secolo appare, invece, il nome di San Cesareo in Palatio e ciò contribuì a creare un po’ di confusione per quanto riguarda il nome preciso da assegnare.
L’interno della chiesa è caratterizzata da una navata unica, con la presenza di mosaici ad opera del Cavalier d’Arpino (“scene della vita di San Cesareo”). Nel catino absidale troviamo, invece, un mosaico che rappresenta “Dio tra gli angeli”. Sia l’altare che le transenne del presbiterio, appartenevano alla Basilica di San Giovanni e poi vennero trasferiti proprio qui. Da notare, inoltre, che vi è pure un organo a canne, questa volta di progettazione molto recente, e risalente alla fine degli anni ’90. L’organo è stato costruito da Francesco Saverio Colamarino ed è a trasmissione elettronica.