Via Marsala è una strada situata in prossimità della stazione Termini e, quindi, fulcro dei collegamenti per il centro storico, ritrovo per turisti e, ovviamente, per i passeggeri pronti a partire. In realtà, si tratta di una via laterale ed è sempre a rischio degrado. Qui però vi è anche una chiesa, precisamente la basilica del Sacro Cuore di Gesù.
Tale basilica deve la sua edificazione a Papa Pio IX che, nel 1870, decise fare iniziare i relativi lavori. Tuttavia, tutto si dovette fermare, a causa dell‘annessione di Roma al Regno d’Italia e alle conseguenze che questa situazione determinò. Grazie all’intervento di Giovanni Bosco, i lavori ricominciarono comunque nel 1880 e terminarono sette anni dopo. Ad occuparsi dell’intera progettazione venne chiamato l’architetto Francesco Vespignani, che si occupò poi anche del rifacimento del presbiterio e dell’abside della Basilica di San Giovanni in Laterano. Nel 1921 arrivò l’importante designazione di Papa Benedetto XV, che decise di considerarla una “basilica minore”.
La chiesa è gestita dai Salesiani, anche perché proprio qui vi soggiornò il già citato Giovanni Bosco. La facciata è in stile neorinascimentale e sul campanile vi è la statua del Cristo Redentore. L’interno è, invece, costituito da transetto e cupola e tre sono, infine, le navate.
Giovanni Bosco trascorse in tale chiesa molto tempo, specialmente in due stanze. In una vi riceveva gli eventuali ospiti, l’altra era la sua camera da letto. Proprio in queste stanze avvennero alcuni prodigi, che contribuirono alla diffusione del suo nome e, parallelamente, a quello della stessa chiesa.