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Un esempio di arte tardo-barocca o, meglio, rococò, è la Chiesa di Santa Maria Maddalena situata nei pressi del rione Colonna. Risale alla fine del Cinquecento e la sua storia è legata a quella di San Camillo de Lellis, il fondatore dei Chierici Regolari Ministri degli infermi, chiamati pure Camilliani.
Tale chiesa venne realizzata, precisamente, nel 1586 e costruita su una cappella di proprietà della cosiddetta Arciconfraternita del Gonfalone. Camillo de Lellis, tuttavia, divenne il responsabile della chiesa e decise di farne la sede principale del suo ordine, quello dei Camilliani, appunto. Sempre a tale ordine venne assegnata l’intera piazza circostante alla chiesa, ossia Piazza della Maddalena. Con Papa Urbano VIII la situazione cambia, perché lui decise di mutare struttura ed ordinamento a quella piazza, il tutto per renderla esteticamente migliore. Ciò, chiaramente, interessò anche la relativa chiesa. I lavori si rilevarono comunque una cosa non semplice, poiché il rifacimento durò molti anni, fino al 1727, anno di inaugurazione della nuova Chiesa di Santa Maria Maddalena.
Ad occuparsi della progettazione, della lavorazione, ci furono diversi architetti, fra cui Giuseppe Sardi e l’ingegnere svizzero-italiano, Carlo Fontana. A causa della particolare tecnica rococò, la chiesa venne parecchio criticata al tempo, proprio perché non era di uso comune utilizzare tale stile per l’edificazione di edifici religiosi.
Diverse le opere d’arte all’interno, la maggior parte delle quali legate comunque a San Camillo de Lellis. Ci sono opere, ad esempio, di Luca Giordano (S. Lorenzo Giustiniani che adora il Bambino) e di Giovan Battista Gaulli, chiamato il Baciccia (Cristo, la Vergine e S. Nicola di Bari). Infine, da segnalare l’organo di stucco bianco del Settecento, in legno dorato.
