Il quartiere “africano” è zona commerciale piena di negozi e di persone che, specialmente il pomeriggio, affollano le strade. Eppure, proprio vicino a piazza Annibaliano, c’è un luogo di grande fascino e rilievo storico-religioso, il complesso di Sant’Agnese, che comprende le catacombe, la basilica e il mausoleo di Santa Costanza.
Sono tutti edifici molto antichi e di origine, chiaramente, cristiana. Agnese venne sepolta in una necropoli nei pressi di questo luogo e proprio qui, successivamente, verrà edificata la basilica costantiniana. Furono preservate le catacombe cristiane e distrutta, però, la necropoli pagana. Il mausoleo fu fatto costruire secondo il volere di Costanza, la figlia dell’imperatore ed aveva una destinazione cimiteriale. Qui, infatti, verrà sepolta l’altra figlia di Costantino, ovvero Elena. La costruzione, dunque, risale al IV secolo, mentre il primo restauro avverrà nel VI secolo grazie al volere del pontefice Simmaco. Nel 1254 il mausoleo venne dedicato a Santa Costanza, nome che è rimasto fino ai nostri giorni.
L’attuale basilica di Sant’Agnese fu fatta edificare da Papa Onorio I nel VII secolo, che eliminò la precedente basilica costantiniana e fece costruire quella nuova sopra la tomba della martire. In seguito, si susseguirono una serie lunga di restauri, come quello del XIX secolo.
Artisticamente parlando, la parte più pregevole è il mosaico absidale, che raffigura la martire e i pontefici Onorio e Simmaco. Diverse sono le pitture presenti, quasi tutte risalenti al 1856, sotto il pontificato di PIO IX.
La basilica di Sant’Agnese è piccola, ma è apprezzata comunque da chi cerca maggiore raccoglimento per la preghiera. Per coloro, invece, che sono appassionati di storia dell’arte, è una tappa obbligata per la conoscenza della Roma cristiana.