Il giro delle sette chiese è una tradizione popolare e religiosa che risale a quando i pellegrini venivano a Roma in occasione della Pasqua e dovevano visitare le sette basiliche maggiori di Roma.
L’occasione del Giubileo di Papa Francesco è un’ottima “scusa” per seguire ancora questa antica tradizione, sia con l’intento devoto della preghiera che con quello entusiasta del turismo!
La storia racconta che San Filippo Neri nel 1540 avviò questa forma di devozione cristiana nel giorno del Venerdì Santo e fu seguito poi da suoi discepoli e fedeli, fino a quando nel 1560 divenne una espressione di ringraziamento a Dio per tutti i pellegrini che giungevano a Roma. Il Santo scelse per il pellegrinaggio le sette basiliche più antiche ed importanti della città, ovvero: San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le mura, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le mura e San Sebastiano fuori le mura. Guardando la cartina si nota che la distanza tra le sette basiliche non è per nulla indifferente, tanto più se si considera che andava percorsa in un solo giorno e, naturalmente, a piedi: si tratta infatti di quasi 20 chilometri. In effetti tutto il giro veniva completato nell’arco di due giornate, in cui una lunga processione fatta di rappresentanti del clero seguiti dagli uomini e poi dalle donne si spostava per le vie della città seguendo la croce portata dai frati Cappuccini.
Se però aveva l’energia sufficiente oltre che per esprimere la propria devozione anche per guardarsi intorno, ogni pellegrino si sarà reso conto che ne era davvero valsa la pena! Infatti queste chiese presentano un’architettura esterna ed opere all’interno di immortale bellezza, oltre a reliquie e sepolcri di valore storico e religioso inestimabili. Solo per citare il minimo ricordiamo le meraviglie più note: Santa Maria Maggiore con il campanile più alto e, all’interno, il presepe più antico di Roma, Santa Croce in Gerusalemme con le sue numerose reliquie, tra cui il legno della croce, e l’antica statua di Giunone trasformata poi in quella di Sant’Elena, San Paolo fuori le mura con il pittoresco chiostro salvatosi dall’incendio del 1823 e il candelabro del cero pasquale del XII secolo, San Lorenzo fuori le mura con le Catacombe di Ciriaca a cui si accede dal chiostro e la Cappella di Pio IX, San Sebastiano fuori le mura con le antichissime catacombe e la Cripta di San Sebastiano, San Giovanni in Laterano con lo splendido chiostro del Vassalletto e le reliquie degli apostoli Pietro e Paolo. Non è certo il caso di soffermarsi poi sugli innumerevoli e celeberrimi tesori di San Pietro con le immortali opere di Raffaello, di Michelangelo e del Bernini.
Nel XVII secolo le tre basiliche fuori le mura furono sostituite con altre tre che si trovavano invece all’interno (Santa Maria del Popolo, Santa Maria in Trastevere e San Lorenzo in Lucina) a causa di una epidemia di peste. Anche queste sono basiliche da visitare che conservano opere magnifiche da ammirare.
Se è vero che per devozione religiosa o tradizione si dovrebbe fare questo lungo giro in un solo giorno o al massimo in due, è pur vero che per poter godere della bellezza di questi luoghi e ricordare la storia in essi celata si dovrebbero impiegare almeno sette giorni.
E se poi si aggiungono le tre basiliche scelte in sotituzione di quelle fuori le mura, i giorni potrebbero diventare anche dieci! Anche se ormai (e per fortuna) gli spostamenti si possano fare con mezzi motorizzati!
Questa processione tradizionale ha avuto una tale risonanza attraverso i secoli che in molte altre città d’Italia si svolgeva un rito simile, in cui i fedeli visitavano sette chiese, in genere vicine tra loro, del loro comune o, se il numero di luoghi sacri non era sufficiente, uscivano e rientravano sette volte nella stessa chiesa!
Esiste persino il modo di dire “fare il giro delle sette chiese”, usato per indicare la visita attenta e pignola a tutti i luoghi preposti per un certo scopo. Insomma, anche se non si usa più fare questo famoso giro, la sua antica storia fa parte della nostra vita quotidiana.