La chiesa di Santa Maria della Consolazione si trova nel rione Campitelli, nell’omonima piazza, area che si caratterizza per l’importanza dei suoi siti istituzionali, archeologici e museali.
Tale chiesa venne costruita nella seconda metà del XV secolo e la sua particolare denominazione “della Consolazione” è dovuta al fatto che aveva l’obiettivo, diciamo, di consolare i condannati a morte, le cui sentenze venivano eseguite fino al 1550 nella vicina Rupe Tarpea, sul lato meridionale del Campidoglio.
Fu comunque lo storico Mariano Armellini a spiegare bene le origini del nome di questa chiesa: “Su quella strada corrispondente all’antico vico iugario v’erano i granari dei Mattei patrizi romani. Nel portico di quelli v’era un’immagine della s. Vergine, alla quale raccomandandosi una pia madre il cui figlio innocente era stato carcerato e condannato a morte per malefizi, la Vergine gli disse, consolandola, che il figlio non sarebbe morto, ma miracolosamente salvo dalle forche. Dopo ciò i fedeli offrivano spesso doni a quest’immagine e ne fu data la cura alla confraternita di S. Maria in Portico. Presso quei granari v’era pure un piccolo ospedale, vicino al quale fu poi fabbricata la chiesa alla Vergine della Consolazione. Questi fatti accaddero poco prima del 1460.”
L’interno consta di tre navate, con la presenza di cinque cappelle per lato. Fra le opere d’arte presenti, ricordiamo la “Madonna col bambino e santi” del pittore Livio Agresti, “Natività, Assunzione e Scene della vita di Maria e Gesù”, ad opera del pittore Antonio Circignani detto il Pomarancio e lo “Sposalizio mistico di S. Caterina” realizzato dallo scultore Raffaello da Montelupo.