La Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, la cui edificazione risale a metà del Seicento, è la chiesa nazionale dei lombardi residenti a Roma e si trova in pieno centro storico, lungo via del Corso.
Tutto ebbe inizio nel Quattrocento, quando Papa Sisto IV approvò la fondazione della Confraternita dei Lombardi, molto numerosi a Roma, e decise anche di dare a loro, come sede, la Chiesa di San Nicola (o Niccolò) de Toffo in Campo Marzio. Due secoli dopo tale edificio venne demolito per far posto a quello attuale progettato dall’architetto, nonché poeta, Onorio Martino Longhi; il tutto grazie alla donazione attuata dal cardinale Luigi Alessandro Omodei.
Rispetto alla precedente chiesa quattrocentesca, troviamo diverse novità, ad esempio la presenza di un deambulatorio dietro l’altare maggiore (si tratta di una sorta di corridoio tipico dell’architettura sacra gotica). La conclusione dell’edificio si deve, invece, al celebre architetto Pietro da Cortona, che disegnò la cupola e la decorazione in stucco della volta. Nella prima cappella a sinistra va menzionata la pala con San Barnaba del pittore Pier Francesco Mola. Presso l’altare maggiore vi è collocata la grande pala con la Gloria dei santi Ambrogio e Carlo, ad opera del pittore e restauratore Carlo Maratta. Infine, Fernando Mario Paonessa ha realizzato due rilevanti opere scultoree, la “Via Crucis”, collocata in modo da guardare verso la navata centrale, ed il “Consummatum Est” in bronzo.