Santa Maria di Galeria è una zona che si trova nell’area nord-ovest di Roma, a ridosso del confine con i comuni di Anguillara Sabazia e Fiumicino. Proprio qui si trova la chiesa di Santa Maria in Celsano.
C’è da dire subito che non si hanno notizie certe in merito alle origine di tale chiesa, come anche del suo toponimo, che si fa derivare o da un nome etrusco, oppure dal latino “celusus”. Vi è, tuttavia, pure una leggenda popolare che narra del ritrovamento dell’immagine miracolosa della Madonna, conservata nella chiesa, su di un albero di gelso, che, storpiato, divenne celso, da cui, perciò, celsano.
La primissima attestazione storica della chiesa la troviamo comunque nell’XI secolo, quando la chiesa vene assegnata al monastero di San Saba. A metà del Quattrocento venne attuato un profondo restauro per volere degli Orsini. Successivamente, Santa Maria in Celsano venne amministrata dal monastero di San Paolo eremita, poi dal Collegio Germanico-Ungarico, ed infine dai Gesuiti. Nel 1816 divenne una sede parrocchiale.
La chiesa è costruita da una serie di resti di una cisterna di epoca romana ed oggi si possono facilmente osservare i segni lasciati dai diversi interventi di restauro che si sono succeduti. L’interno si presenta a tre navate con un soffitto in legno. Ci sono sei finestre tra le quali sono collocati affreschi risalenti al XV secolo. Sull’altare maggiore possiamo osservare la “Madonna col bambino e Santi”, icona del XII-XIII secolo, che ha provocato la nascita di diverse leggende popolari legate al suo ritrovamento.
Oggi la chiesa costituisce una rettoria della parrocchia di Sant’Andrea Apostolo a Osteria Nuova.