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Una passeggiata all’EUR

800px-Palazzo_della_Civilt_ItalianaUna passeggiata alla scoperta del quartiere EUR, dal Palazzo degli Uffici fino al laghetto artificiale, per conoscere meglio l’architettura monumentale del ventennio fascista nella capitale.

Il quartiere Eur è frutto di un progetto costruttivo e urbanistico molto ambizioso che doveva riflettere l’orgoglio dell’appartenenza allo Stato Italiano, sorretto da una popolazione forte e unita, culturalmente in concorrenza con le altre nazioni. Passeggiando tra i principali palazzi e monumenti del quartiere si riesce facilmente ad intuire un aspetto fondamentale di quella che fu la politica di Mussolini: l’importanza di un piano urbanistico ambizioso e gli investimenti statali per opere di interesse culturale collettivo, che celebrassero l’ipotetica potenza della Nazione e, quidni, di chi la governava, riportando alla memoria gli antichi fasti dell’Impero Romano.

Originariamente chiamato E42 perchè doveva ospitare la grande esposizione universale prevista per l’anno 1942 – che non fu più realizzata a causa dello scoppio della guerra – venne successivamente denominato E.U.R. acronimo di Esposizione Universale di Roma. Voluto da Mussolini per celebrare la ricorrenza della Marcia su Roma, e fortemente sostenuto dal governatore Bottai che voleva organizzare nella zona sud est di Roma una grande esposizione su modello di quelle contemporanee di Londra e Parigi, secondo i progetti originari, poi fortemente rallentati dagli avvenimenti storici, questo quartiere doveva andare a costituire il nuovo centro di Roma e simboleggiare l’espansione della città verso il mare. 

L’edificio pilota di tutto l’impianto urbanistico è il Palazzo degli Uffici, realizzato tra il 1937 e il ’39, opera dell’architetto Gaetano Minnucci, che voleva realizzare un corpo rettangolare con quattro corti interne. Durante la costruzione però si ampliò notevolmente l’articolazione dell’edificio che fu riadattato alla collocazione urbanistica. Di particolare interesse è il Rifugio Antiaereo (conosciuto anche come il Bunker di Mussolini o dei Granatieri, in omaggio al battaglione che ha difeso il quartiere); un seminterrato in cemento armato isolato dalla restante parte del Palazzo, oggi utilizzato principalmente come location per esposizioni temporanee.
Roma-SaPietroePaolo_eurVolendo seguire un itinerario più suggestivo, si può partire dal laghetto artificiale visibile già dall’uscita della metropolitana (Eur Palasport/Eur Fermi). Costeggiando il laghetto lungo la Passeggiata del Giappone si arriva a Viale Umberto Tupini, dal quale già si può intravedere la cupola della Basilica dei SS. Pietro e Paolo, ubicata nel punto più alto di tutto il quartiere. La realizzazione della Basilica ha impiegato ben 15 anni; solamente nel 1955 è stata aperta al pubblico.
Proseguendo sulla sinistra lungo il Viale dei Santi Pietro e Paolo si arriva ad ammirare il metafisico Palazzo della Civiltà Italiana che, secondo il piano di Bottai, doveva ospitare un’esposizione permanente sulla storia del popolo italiano. Inaugurato nel 1940, l’edificio si ispira con le sue arcate alla magnificenza del Colosseo, ornato ai quattro angoli del podio, da colossali statue. Questo gioiello architettonico è emblema dell’architettura del periodo fascita italiano: rigorosa, ufficiale, imponente, maestosa e che rimandi alla grande dell’epoca imperiale romana. Ciononostante l’edificio è stato sarcasticamente soprannominato il “Colosseo quadrato” dai romani “moderni”.
Volgendo le spalle al Palazzo della Civiltà ci si incammina sul Viale della Civiltà del Lavoro per costeggiare sulla sinistra il Palazzo degli Uffici, fino ad arrivare di fronte al Palazzo dei Congressi, quello che doveva essere la sede fisica dell’Esposizione. L’edificio dallo stile classico e le linee eleganti, ospita attualmente ciò che resta delle opere realizzate in seguito al concorso indetto nel 1939 per la realizzazione di opere a decorazione del Palazzo: l’affresco di Achille Funi, il pannello futurista di Gino Severini e il mosaico di Canevari.
Uscendo dal Palazzo dei Congressi si può raggiungere in due minuti il grande Piazzale Guglielmo Marconi, dominato dall’Obelisco, dal quale si accede al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari e al Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Pigorini.

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