Per millenni è stato testimone omertoso della storia di Roma, assistendo silenzioso a stragi, incoronazioni, battaglie, saccheggi, bombardamenti. Ma anche ad amori e tradimenti, incontri galanti e assassinii. Il Tevere ha da sempre osservato dal basso la vita tumultuosa della città, dando la possibilità agli architetti di sbizzarrirsi nella costruzione di numerosi ponti dai nomi ormai famosi in tutto il mondo. L’inevitabile cambiamento della struttura urbanistica (tra cui la costruzione dei muraglioni) ne impedisce oggi la navigazione completa nel tratto urbano. Ciò che ai giorni nostri sembra incredibile è che fino all’800 l’acqua del Tevere era considerata potabile, nel fiume si faceva il bagno e si pescava. Il Tevere costituisce a tutti gli effetti un elemento architettonico della città. Anzi, probabilmente esalta la bellezza di tutte le meraviglie che troviamo lungo il suo corso ed i suggestivi scorci panoramici che possiamo ammirare da uno dei ponti che lo sovrastano.
Scorrendo sinuoso nel ventre della capitale, il “biondo” fiume costituisce un perfetto itinerario per attraversare la città ed è una invitante occasione per contemplarne le bellezze, per la prima volta o per la millesima, emozionandoci come sempre.
Il 14 febbraio è il giorno tradizionalmente dedicato alla festa di San Valentino. Per una coppia di innamorati, avere la compagnia del Tevere può essere un modo originale per rinnovare una promessa d’amore o per dichiararsi.
Per non alimentare il consumismo dei baci e bacetti di cioccolata o degli orsacchiotti rigonfi di gianduiotti, un mazzo di fiori e una passeggiata romantica lungo il fiume sono l’ideale per ricordare un evento che potrebbe essere altrimenti commerciale e scontato. Una tranquilla sgambata in bicicletta o una passeggiata abbracciati, entrambe le alternative sono affascinanti e lasciano spazio alla fantasia, dipende solo dalle preferenze e dal tempo a disposizione.
Per le coppie più sportive, niente di meglio di una passeggiata in bicicletta percorrendo la pista ciclabile che lo costeggia. Purtroppo, la manutenzione della pista non è impeccabile su tutta la sua lunghezza e in alcuni punti la gita potrebbe movimentarsi un pò, costringendo a risalire sul Lungotevere per superare tratti interrotti. Tra Ponte Flaminio e Ponte Risorgimento c’è uno dei tratti meglio tenuti dell’intero percorso.
Ma è forse a piedi l’alternativa più romantica, potendo godere pienamente di incantevoli panorami e della suggestione del tramonto. Un possibile itinerario prevede di partire dall’Isola Tiberina, un nucleo antichissimo di roccia vulcanica unito alla terraferma dai due ponti Cestio e Fabricio, quest’ultimo il più antico di Roma e anche detto Ponte dei Quattro Capi o Ponte dei Giudei (in quanto collegava l’Isola alla zona del Ghetto Ebraico). La forma dell’Isola ricorda quella di una nave e dalla sua morfologia trae probabilmente spunto la leggenda della “nave salutare” di Esculapio, il Dio della medicina. Nel sito dove sorge attualmente la chiesa di San Bartolomeo i romani avevano edificato un luogo di culto per Esculapio e fu questo il primo evento che andò caratterizzando l’Isola Tiberina come luogo di cura.
La presenza della storica trattoria “Sora Lella”, in via dei Quattro Capi n.16, è un’ottima occasione per assaporare alcuni piatti tipici romani. Il posto non è tra i più economici ma è una scelta simpatica per un regalo “di coppia”.
Percorrendo Ponte Fabricio ed uscendo su Lungotevere Cenci si incontra la bella Sinagoga ebraica, con il suo monumentale edificio. Alle sue spalle, si apre la suggestiva via del Portico d’Ottavia con le antiche rovine, al cui interno si trova la chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, un nome che ricorda l’importante mercato del pesce che si tenne qui a partire dal Medioevo e fino alla fine dell’800. Se passeggiando nelle vie del Ghetto sopraggiunge un languorino, si può scegliere di mangiare in una delle trattorie caratteristiche di questo quartiere, dove la cucina è tipicamente romana ed ebraica. Su via del Portico di Ottavia n.21a/22 si trova “Giggetto”, mentre in via Santa Maria dei Calderari n.38 c’è “Al Pompiere”. Se l’ora è invece quella della merenda, è immancabile una visita da “Boccione” in via Portico di Ottavia n.1, dove ricaricarsi con una torta o un dolce tradizionale ebraico/romano.
Proseguendo verso sud, si incontrano il Foro Boario, antico mercato della carne bovina, ed il Velabro, il luogo dove la leggenda vuole si sia incagliata la cesta con Romolo e Remo. I monumenti più importanti di questa zona sono i cosiddetti templi di Vesta e della Fortuna Virile, dedicati in realtà rispettivamente ad Ercole vincitore e al dio fluviale Portumnus. Di seguito, la chiesa di Santa Maria in Cosmedin, dove ogni domenica mattina alle 10.30 viene celebrata la Messa con rito greco-ortodosso. Nel portico della chiesa si trova la Bocca della Verità, dalla cui leggenda si potrebbe trarre spunto per mettere alla prova il proprio partner, così come fecero anche Gregory Peck e Audrey Hepburn nel film Vacanze Romane…
Riprendendo la passeggiata verso nord, ci si incammina verso Ponte Sant’Angelo (già Ponte Elio), che collega il Lungotevere con Castel Sant’Angelo, inizialmente sepolcro monumentale dell’imperatore Adriano e poi prigione in cui furono reclusi Benvenuto Cellini e Giuseppe Balsamo detto conte Cagliostro. Continuando nella passeggiata e costeggiando il fiume sulla stessa sponda si giunge a Ponte Cavour, attraversato il quale si arriva all’Ara Pacis, l’altare della pace voluto da Augusto e situato inizialmente nei pressi di via in Lucina, poi ricostruito nella posizione attuale nel 1938. Al centro del grande spazio adiacente, oggi piazza Augusto Imperatore, si trova il Mausoleo di Augusto, che nel corso del tempo ebbe via via funzioni di vigna e giardino, arena per corride e sala concerti. Ancora una volta, all’arrivo del languore della cena o del pranzo possiamo rilassarci in uno dei locali alla moda presenti sulla piazza: il raffinato “Gusto” al numero 9, aperto anche a pranzo sia sabato che domenica, e “Alfredo all’Augusteo” al numero 30, per un rinomato piatto di fettuccine. La passeggiata potrebbe concludersi qui, o iniziare da qui.
Allontanandosi dal centro storico, le coppie più giovani possono avere voglia di allungare la passeggiata fino a Ponte Milvio, magari con l’aiuto di un autobus (www.atac.roma.it). Ritrovo fisso per i più giovani e ormai luogo di riferimento per i cultori dei romanzi d’amore di Federico Moccia e dei film che da questi hanno preso spunto, il ponte è costellato di venditori ambulanti che offrono lucchetti di svariate dimensioni. In questo modo, i più romantici possono rivivere la scena del film “Ho voglia di te”, in cui i due innamorati protagonisti si giurano eterno amore chiudendo simbolicamente un lucchetto.
E se dovesse piovere, basta una giacca impermeabile ed un grande ombrello, sotto il quale ripararsi in un lungo abbraccio stretti stretti.