A Roma esiste un famoso tridente che non ha niente a che vedere con il calcio ed i suoi attaccanti. Si tratta di tre notissime strade che si diramano da piazza del Popolo; osservandole dall’alto, sembra effettivamente di vedere il tridente di una divinità marina. Al centro la più lunga, via del Corso, meta indiscutibilmente legata alle prime passeggiate degli adolescenti romani, quelle passeggiate che permettono di assaporare i primi gustosi scampoli di indipendenza. Percorrendola tutta, via del Corso porta dritta a piazza Venezia. Una spada che trafigge il centro della capitale e che, come un tiro in porta da lunga distanza, arriva potente alla porta avversaria. Ai lati del Corso, sempre partendo da piazza del Popolo, ecco le più strette via di Ripetta e via del Babuino, rispettivamente rebbio destro e sinistro del tridente. Proprio all’inizio delle due strade, presenziano i due bar Canova, come due gendarmi di guardia per l’ingresso al vero centro storico di Roma, accattivanti ritrovi soprattutto per i turisti ma anche per i romani amanti della mondanità. È forte la tentazione di soffermarmi ancora su questa parte della capitale, ma mi avvio idealmente lungo via del Babuino, lasciando dietro di me negozi di moda dal nome altisonante, l’ingresso della mitica via Margutta, rifugio appartato di sofisticati e benestanti artisti, ed il Babuino, grottesco ed inquietante satiro, membro del Congresso degli Arguti (http://www.ezrome.it/pillole-di-storia/pasquino-marforio-e-le-altre-statue-parlanti-il-congresso-degli-arguti-0909.html), situato grossomodo a metà della via.
Cammino ancora qualche minuto e finalmente sono arrivato. Mentre rallento il passo, lo sguardo si perde su quella che, a detta di molti, rappresenta la piazza più famosa e bella di Roma. È piazza di Spagna, coacervo di persone, voci, cultura, arte, architettura, storia. Per descrivere lo spirito accattivante ed affascinante che permea questa piazza, non mi sento di seguire un rigido ordine perimetrale, toglierebbe passione ad una continua scoperta di sorprese architettoniche, panoramiche, sensoriali. La cosa migliore è senza dubbio camminare, a zonzo, senza un itinerario preciso, lasciandosi andare alla propria personale ispirazione per scoprirne tutti i meravigliosi segreti.
La piazza, con planimetria a forma di farfalla, fu più volte campo di battaglia tra francesi e spagnoli durante la travagliata occupazione a cavallo tra i secoli XVII e XVIII. A quel tempo chiamata piazza della Trinità, vide l’insediamento degli ambasciatori e dell’esercito spagnoli fin dal 1620, quando fu richiesta l’opera di Francesco Borromini per apportare le modifiche desiderate ad un preesistente edificio, al fine di costituire ciò che, visibile tutt’oggi, è l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. Nell’anno 1854 papa Pio IX proclamò il “Dogma dell’Immacolata Concezione di Maria” e fece posizionare davanti all’ambasciata la Colonna dell’Immacolata, un’imitazione di obelisco egizio risalente all’epoca imperiale e proveniente dagli Orti Sallustiani. Il basamento della colonna è adornato con quattro pregevoli statue di Mosè, Ezechiele, Isaia e David.
Uno dei posti d’eccezione spetta alla stupefacente ed originale Barcaccia, la fontana posta esattamente al centro della piazza, davanti alla scalinata di Trinità dei Monti. Scolpita dal celeberrimo Gian Lorenzo Bernini e dal padre Pietro, è un capolavoro artisticamente collocato nel primo periodo Barocco.
L’opera monumentale che rappresenta il capolavoro architettonico della piazza è l’imponente scalinata di Trinità dei Monti, costruita per collegare l’Ambasciata di Spagna con la Chiesa che sovrasta la piazza e da cui la scalinata stessa prende il nome. Inizialmente idea del Cardinale Mazarino, fu realizzata sotto il papato di Innocenzo XIII ed inaugurata nel 1725 in occasione del Giubileo, quando al trono pontificio era succeduto Benedetto XIII. Progettata dall’architetto Francesco De Sanctis, la scalinata è costituita da 136 gradini di travertino strutturati in maniera originalmente visionaria. L’idea progettuale di De Sanctis era quella di realizzare un luogo che costituisse un punto di ritrovo per i cittadini, motivo per cui l’intera scalinata è costeggiata da sedili e spazi di sosta, tuttora utilizzati per osservare da un posto privilegiato il fantastico panorama sottostante. Traendo spunto da questa usanza, ancora oggi la scalinata è nota come il “Salotto di Roma”.
Salendo, sulla destra spicca un’eccezionale residenza, oggi trasformata in museo alla memoria dei poeti romantici inglesi Shelley e Keats. In particolare, quest’ultimo vi trascorse gli ultimi anni di vita, morendovi nel 1821.
Un altro personaggio storico legato alla piazza è quello dell’alchimista Giuseppe Balsamo detto Cagliostro, vissuto a Roma durante il periodo dell’Inquisizione, che pare fu arrestato proprio in una delle locande situate nei pressi della piazza.
La Chiesa di Trinità dei Monti fu costruita alla fine del XVI secolo da Giacomo della Porta ed è allineata esattamente con via Condotti, visibile per tutta la sua lunghezza dalla sommità della scalinata, splendido spettacolo serale soprattutto nei periodi di festa come quello imminente del Natale. Davanti alla Chiesa, sorge piazza di Francia, che prende il nome dalla adiacente Villa Medici, la cui proprietà è del governo francese. Consacrata sotto il papato di Sisto V, la Chiesa è collocata nel punto di partenza di via Felice (oggi via Sistina), ed era il punto di inizio dell’itinerario che portava i pellegrini in processione fino alla basilica di S. Maria Maggiore.
Parlando di mondanità, e in questo contesto non è possibile farne a meno, merita una particolare menzione Babington’s, situato al numero 23 di piazza di Spagna, famosissima e storica sala da tè fondata da due aristocratiche britanniche nel 1893, come punto di ritrovo dei molti inglesi che a quel tempo abitavano le zone nobili di Roma. La sala costituisce ancora oggi un importante centro di attrazione, che ospita eventi con personaggi del jet set internazionale, politici, attori e membri delle famiglie reali.
Piazza di Spagna è ovviamente una location d’eccezione anche come set cinematografico, avendo ospitato scene famose di diversi film di successo come “C’eravamo tanto amati”, “Vacanze Romane” e “Le ragazze di Piazza di Spagna”. Per non parlare poi dell’alta moda, che propone regolarmente sfilate e passerelle nella splendida cornice monumentale della scalinata. Tra tutti, “Donna sotto le stelle” è forse l’evento più noto. Organizzato nel mese di luglio da AltaRoma, l’evento vede ogni anno la presenza di personaggi noti del mondo dello spettacolo e del cinema, che ottengono una collocazione d’eccezione nella platea per osservare da vicino le ultime creazioni degli stilisti di fama internazionale. Nel caldo delle serate estive romane, un’occasione da non perdere per chi ci tiene a dire “ieri sera a Piazza di Spagna c’ero anche io”.
Dal 1951, inoltre, durante i mesi di aprile e maggio sulla scalinata viene allestita una magnifica esposizione di azalee, un’infiorata che arricchisce l’intera piazza con colori e fascino indimenticabili.
Per chi soffre di shopping compulsivo, meglio girare alla larga, o perlomeno evitare di portarsi la (propria…) carta di credito. Infatti, buona parte del perimetro della piazza e delle vie adiacenti sono costellati di negozi griffati altamente pericolosi, guardare ma non toccare!! Solo per citarne alcuni: Roberto Cavalli, D&G e Krizia rispettivamente ai numeri 82, 94 e 87 della piazza, Versace al 27 di via Bocca di Leone, Gucci al 7b di via Borgognona, Valentino al 12° di via delle Carrozze.
È un turbine di emozioni non è vero? Si, senza dubbio un luogo meraviglioso, un posto perfetto per incontrarsi e chiacchierare, per guardare ed essere guardati. E questo devono aver pensato negli anni recenti diversi personaggi, che hanno sfruttato in maniera più o meno originale e stravagante la notorietà della piazza per attirare l’attenzione. Per citare solamente qualche esempio, era il giugno 2007 quando, in seguito ad una manovra piuttosto rocambolesca, un’automobile discese nottetempo un tratto della scalinata di Trinità dei Monti. Nel novembre 2008 fu la volta di Laura Pausini che, sempre sulla scalinata, improvvisò un concerto a sorpresa dopo l’inaugurazione del suo album “Primavera in anticipo” in un hotel dei paraggi, inondata dai suoi fan e coperta da coriandoli colorati. E ancora, nel gennaio 2008, 500.000 palline rosse di plastica invasero la piazza e la Fontana della Barcaccia dopo essere state “riversate” dalla sommità della scalinata. Questa volta sembra che il “movente” fosse una protesta di stampo politico. Ma non sono mancate dimostrazioni anche da parte del regno animale. Nel maggio 2009, infatti, l’episodio più curioso. La Barcaccia fu transennata per diverse ore a causa di un enorme sciame d’api, che aveva scelto di posizionarsi proprio su una porzione della fontana che, emblematicamente, riporta una magnifica riproduzione di un trittico di api, lo stemma araldico dei Barberini.
Che altro aggiungere? Siamo partiti da piazza del Popolo, parlando del tridente urbanistico della Capitale, e siamo arrivati alla stupenda piazza di Spagna. Un gol speciale, che possono segnare tutti. Non servono calzoncini e maglietta da calcio, ma solo delle comode scarpe da passeggio. Buon divertimento!