marchesegrillo_03
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Il Marchese romano bighellone e socialmente attivo

marchesegrillo_03Nella Roma del 1809, il marchese del Grillo, un nobile romano della corte papale, si dedicava quotidianamente all'ozio, alla lussuria, agli scherzi e ai piaceri della tavola. La famiglia non lo vedeva di buon occhio ma lui, incurante delle altrui opinioni, proseguiva la sua piacevole esistenza romana alternata ad interessanti contraddizioni come il mettere in discussione il sistema aristocratico di cui era parte e allo stesso tempo goderne appieno ogni istante.

Stiamo parlando del noto film di Mario Monicelli che è passato alla storia come uno dei capolavori del regista. Il Cast annovera oltre ad Alberto Sordi come protagonista anche un Paolo Stoppa nelle vesti di Papa Pio VII.

Il film si svolge in una Roma del 1809 ricostruita nei primi anni '80, l'ambientazione è ottima si registrano solo un paio di blooper (errori cinematografici arrivati fino nelle sale ndr), le interpretazioni degli artisti sono curate.

Interessanti alcuni degli episodi raccontati, in particolare la causa giudiziaria con l'ebanista Aronne Piperno che non era stato pagato dal marchese nonostante l'ultimazione e la consegna di un lavoro.

Il marchese non retribuendo l'artigiano voleva, a modo suo, dimostrare quanto fosse corrotta la sua classe soprattutto nei confronti delle persone umili. L'artigiano alla fine fu addirittura condannato ma Onofrio del Grillo volle ricompensarlo pagandolo una cifra più alta rispetto al pattuito.

marchesegrillo_02Le vittime dei suoi scherzi erano i suoi "giocattoli" ma allo stesso tempo lo strumento con cui il marchese evidenziava ciò che non andava.

Esilarante e sotto certi aspetti profondo è l'episodio di sostituzione architettato dal marchese con un suo sosia: un carbonaio alcolizzato (ignaro). Gasperino il carbonaio si ritrova nei panni del Grillo senza comprenderne il motivo, inizia a credere di essere davvero il nobile pensando di aver sognato la sua vita reale. Da nobile inizia a monitorare le attività della casa e accusa l'amministratore patrimoniale di spendere troppo nel campo di suo maggior competenza: il carbone.

Nei panni del nobile il carbonaio rischia anche la vita finendo quasi decapitato durante una esecuzione, anche in questo caso si evidenzia l'indole del vero marchese che un istante prima della decapitazione tenta di interromperla per non far morire un innocente. L'esecuzione viene però fermata dal papa stesso che voleva solo dare una lezione ad Onofrio Del Grillo per i guai da lui causati.

La casata del Grillo rappresentava a Roma una delle famiglie aristocratiche più in vista. Il palazzo nobiliare appartenuto alla casata è visibile nella omonima salita che si trova a ridosso dei Fori Imperiali.

La figura storica da cui sarebbero tratte le vicende è però incerta. Alcuni racconti popolari romani raccontano di un importante aristocratico burlone appartenuto alla nobile casata del Grillo ma la tesi non è supportata da fonti storiche.

Per quanto riguarda i luoghi, il covo del brigante Fra Bastiano, che il marchese incontra in una delle sue vicende, è stato scelto tra le antiche rovine di Monterano. La scena nella quale il Marchese lancia monete roventi, è stata girata nella Galleria Pannini di Villa Grazioli a Grottaferrata. All'inizio di un viaggio il marchese e un ufficiale francese percorrono un viottolo che si trova nei pressi dei resti dell'Acquedotto Claudio.

Molti altri luoghi apparentemente romani sono stati presi in "prestito" da cittadine come Lucca e Tarquinia.

L'ambientazione, la parlata "sordiana", la regia del grande Monicelli hanno consegnato alla storia della cinematografica e romana un indelebile documento su una storia, forse mai esistita, ma che sta donando sorrisi a generazioni di persone.

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