Così è stata battezzata Roma grazie a Cinecittà.
La città eterna oltre agli studios però, offre anche piazze, giardini e scorci, dove sono state girate le scene più indimenticabili della storia del cinema.
Nel 1943 vengono girati circa 300 film, ma le devastazioni della seconda guerra mondiale non risparmiano neanche Cinecittà, che cade in rovina e viene pesantemente saccheggiata.
Negli anni del Dopoguerra, con il Neorealismo, i grandi registi preferiscono l’autenticità delle strade di Roma come ambientazione dei loro film.
E’ l’epoca di capolavori come ‘Roma, città aperta’ di Rossellini (1946), ‘Ladri di biciclette’ di De Sica (1948), e ‘Sotto il sole di Roma’ di Castellani (1948).
La sorte di Cinecittà sembra segnata.
Inaspettatamente, invece, gli anni ’50 portano Cinecittà di nuovo alla ribalta.
I più famosi produttori americani ne fanno infatti il set di kolossal come ‘Quo vadis’, nel ’49, e ‘Ben Hur’, nel ’58, ribattezzati ‘peplum’ (peplo), perché rappresentavano la storia degli antichi greci e romani.
La rinascita di Cinecittà si protrae per tutti gli anni ’60, quando i maestri del cinema italiano, come Fellini, Visconti, Pasolini, Scola e Comencini tornano a lavorarvi.
Decisivi per le sorti della Città del cinema sono però gli anni ’90, durante i quali viene in parte privatizzata, e 2000, quando in quanto vera e propria industria del cinema italiano, entra a far parte della holding ‘Italian entertainment group’.
Molti dei più grandi successi cinematografici degli ultimi anni, come ‘Il Padrino’, ‘Cliffhanger’, ‘Sogno di una notte di mezza estate’ e ‘Gangs of New York’, sono tutti ‘made in Cinecittà’. In 70 anni a Cinecittà sono stati girati 3000 film, dei quali 82 sono stati nominati all’Oscar e 47 sono stati premiati.