Roma come abbiamo già visto diverse volte, si presta ad essere una location ideale per numerose pellicole cinematografiche.
I suoi monumenti, le sue piazze, le sue vie ma anche la cultura italiana hanno sempre affascinato registi e sceneggiatori, tanto che alcune volte la città di Roma è diventata essa stessa protagonista di film di successo.
Questo non è accaduto con uno degli ultimi film che ha visto la capitale come location. Anzi in questo film, che con Ez Rome stiamo per trattare, Roma è divenuta semplicemente, uno sfondo, come se fosse una cartolina turistica. Il risultato? Una immagine stereotipata dell’Italia e degli italiani.
Stiamo parlando dell’ultimo film che ha visto come protagonista una delle attrici più pagate di Hollywood, stiamo parlando di Julia Roberts in Mangia Prega Ama.
Un film piuttosto recente che è uscito nel settembre scorso, che però ha deluso critica e pubblico.
Eppure era una pellicola in cui si è investito molto anche dal punto di vista pubblicitario. I giornali non facevano che parlare dell’uscita di questo film tratto dal romanzo della scrittrice Elizabeth Gilbert. Se il libro è divenuto un best seller ottenendo un grande successo, lo stesso non è avvenuto con questo film.
Ciò che più ha deluso è che se nel libro vi erano molte riflessioni che meritavano di essere approfondite, nel film queste sono state svuotate facendole divenire dei semplici luoghi comuni.
Riconosciamo che fare una pellicola ispirata a un libro di grande successo non è mai semplice, per di più quando nel libro si narrano delle vicende autobiografiche.
Liz Gilbert (Julia Roberts) è una scrittrice di successo che ha tutto: una bella casa a New York, una carriera avviata e un matrimonio nuovo di zecca che però ben presto fallisce. Improvvisamente si rende conto che quello di cui ha bisogno non è questo, decidendo così di riscoprire se stessa.
Liz si trova a prendere una delle decisioni più importanti della sua vita, “abbandona” la sua vecchia esistenza e decide di partire per un’avventura in giro per il mondo, che la condurrà in Italia, India e a Bali.
In questi tre paesi la protagonista riscopre alcuni concetti che sono poi quelli che vengono suggeriti nel titolo. In Italia “mangia” ossia riscopre il gusto e il piacere dell’ottima cucina, in India “prega” ritrovando la spiritualità mentre a Bali “ama” trovando l’amore della sua vita.
Quello che lascia di stucco è che se Julia Roberts nel passato la vedevamo perfetta per alcune parti, ora forse dall’attrice ci si aspetta qualche cosa di più.
Per non parlare di come viene presentata Roma e i romani, come se ci fossimo fermati ai tempi della Dolce Vita. Roma per carità conserva ancora quel fascino, ma dare una visione dei romani (italiani) come semplice amanti del fare niente a mangiatori di spaghetti proprio non ci piace.
Questo poteva andare bene all’epoca di Vacanze Romane con l’eterna Audrey Hupburn, ma che ancora nel 2010 (anno del film) si dia questa rappresentazione superficiale e priva di spessore del nostro paese ci lascia senza parole.
Una Roma che si è fermata al dopoguerra, basta pensare alla scena in cui Liz ospitata da una anziana signora del Sud Italia, è obbligata a scaldare l’acqua nelle pentole per farsi un bagno, perché non c’è lo scaldabagno!
Le affermazioni di noi romani come un popolo del dolce far niente è data da un romano che sarebbe Luca Spaghetti interpretato dal nostro Luca Argentero.
Il personaggio esiste realmente tanto che subito dopo l’uscita del film anche lui ha scritto un libro un Romano per amico edito da Rizzoli.
Non sappiamo bene in quale Roma abiti il signor Spaghetti, ma affermare che i romani siano persone che vivono alla giornata, senza fare niente, a cui piace solo mangiare, fare sesso e divertirsi lascia sinceramente un po’ basiti. Anche perché viviamo in un’altra città che non è quella che si vede in questo film.
Anche agli altri paesi che appaiono nella pellicola, non è andata meglio, consoliamoci!