Alla fine degli anni Cinquanta e Sessanta ci furono vari film che hanno avuto come ambientazione l’antica Roma. La grandiosità della capitale, la maestosità e il fascino della sua storia millenaria, ispirarono Hollywood, con film che sono diventati delle pietre miliari.
Tra questi spicca sicuramente Ben – Hur, kolossal girato nel 1959.
Uno dei film più lunghi della storia (212 minuti), Ben Hur incassò all’epoca una cifra da capogiro: solo negli Stati Uniti ben 720 milioni di dollari. Una “incoronazione” non solo da parte del pubblico ma anche dagli studios. Nel 1960 ottenne bel 12 candidature all’Oscar vincendone 11. Un record assoluto che è stato bissato solo in tempi più recenti con Titanic ed il Signore degli Anelli. Tra i numerosi premi vinse quello di miglior film, miglior regia (William Wyler), miglior attore (Charlton Heston) e miglior attore non protagonista (Hugh Griffith).
Il fascino di Ben-Hur risiede più che sulla trama ed il contenuto, sull’esteriorità. Un film che fu prodotto senza badare ai costi (furono spesi 15 milioni di dollari), puntando molto sulla spettacolarità: scenografie faraoniche, costumi ricchi e sfarzosi, l’arredamento, la colonna sonora, il trucco e la partecipazione di migliaia di comparse.
Nel film tutto è eccessivo, ma per questo grandioso tanto da decretare anche il trionfo di Cinecittà come set internazionale, tanto che all’epoca fu ribattezzata Hollywood sul Tevere.
Fondamentale fu anche la scelta del cast. Il regista William Wyler inizialmente contattò Burt Lancaster e poi Charlton Heston, chiamato perché interpretrò Mosè nei “Dieci Comandamenti”. Anche gli altri interpreti non sono da meno: dalla protagonista femminile Haya Harareet nel ruolo di Esther, che diventò una star grazie a questo film., ai ruoli minori affidati ad attori italiani come Marina Berti, Giuliano Gemma e Lando Buzzanca.
Il film fu tratto dal romanzo scritto dal generale Lew Fallace, dal titolo “Ben Hur, a tale of the Christ”, che già precedentemente aveva ispirato due film muti.
La pellicola comincia con un momento storico di grande importanza: quando i re magi si recano alla grotta di Betlemme per adorare Gesù. Subito dopo ci si ritrova in avanti nel tempo, sotto l’impero di Tiberio Cesare.
I protagonisti sono due amici d’infanzia Messala e Giuda Ben Hur che entrano in conflitto per questioni di carattere ideologico-religiose.
Personaggio principale della pellicola è anche Cristo con cui Ben Hur si relaziona in molto scene. Gesù, mostrato sempre di spalle, non ha nessun dialogo, nonostante ciò, fa da filo conduttore all’intera vicenda.
Messala giunge a Gerusalemme come tribuno romano, con la missione di arrestare la rivolta dei giudei. Chiede a Ben Hur di aiutarlo, visto che è capo di una delle più importanti famiglie ebree della Palestina, ma l’amico si oppone alla proposta. Messala, accecato dalla brama di potere, interpreta il gesto di Ben Hur come un tradimento, decidendo di vendicarsi.
Intanto a Gerusalemme vi è l’arrivo del nuovo procuratore della Giudea, Valerio Grato. Durante il corteo di festeggiamento, una tegola messa male cade colpendo il nuovo governatore. Messala coglie l’occasione facendo accusare il vecchio amico dell’accaduto. Ben Hur viene così arrestato insieme alla madre Miriam e alla sorella Tirza. Le donne vengono condannate al carcere a vita mentre il protagonista ai remi della flotta da guerra romana a Tiro.
Dopo cinque anni durante una battaglia navale Giuda Ben Hur salva la vita ad un console romano, Quinto Arrio. Quest’ultimo grato per il coraggioso gesto si affeziona a Ben Hur, e lo fa divenire un illustre cittadino romano.
Ben Hur ha però un conto in sospeso con Messala, decide quindi di fare ritorno a Gerusalemme. Nel frattempo la madre e la sorella si sono ammalate di lebbra e sono state trasferite in un lazzaretto, all’insaputa di Ben Hur che, invece, le crede morte.
Il riscatto di Ben Hur avviene il giorno della gran corsa delle bighe (che in realtà sono quadrighe), nel circo di Gerusalemme, dove si affrontano i migliori aurighi del mondo, tra cui Messala. Ben Hur si trova a combattere con quest’ultimo avendo la meglio. Messala prima di morire confessa a Ben Hur la verità sulla madre e la sorella.
L’eroe ritrova le donne ormai morenti e le riconduce a casa. Nel tragitto incontra la processione in cui Gesù viene condotto al calvario, assistendo alla sua crocifissione. Una volta rientrato a casa trova la madre e la sorella guarite. Attraverso questo miracolo avviene la prima conversione al Cristianesimo.
Per girare il film ci volle quasi un anno. Il set fu costruito a Cinecittà, utilizzando una grande quantità di materiale, come 40.000 tonnellate di sabbia del Mar Mediterraneo, 500 tonnellate di stucco e 1100 metri di legname. Furono chiamati degli archeologi inglesi come consulenti storici. I costumi furono realizzati da più di 100 cucitrici, armaioli e conciatori.
Di Ben Hur ci sono due scene che sono passate alla storia: la corsa delle bighe e la battaglia navale.
Per girare quest’ultima, furono costruite due grandi piscine e furono realizzati due grandi modellini di galee romane. Queste venivano azionate con delle guide sott’acqua.
Per girare la famosa scena delle bighe fu allestito il Circo Massimo a Roma. Quando ormai era tutto pronto vi fu un contrordine della sovrintendenza, di corsa fu allestito al circo di Massenzio. Questo comportò un ulteriore perdita di tempo e di denaro.
La corsa delle bighe è considerata la sequenza più famosa della storia del cinema, ben 32 minuti senza interruzione, a cui partecipò come aiuto regista Sergio Leone. Per completarla ci vollero tre mesi con non pochi problemi. La ricerca dei cavalli non fu facile, e nel girare vi fu un incidente, la scena con la caduta della biga fu reale, e proprio per questo fu inserita nel film. Molte scene della pellicola all’epoca furono considerate troppo cruente tanto che vennero censurate
Un film colossale che oggi è divenuto un classico del cinema.
Scheda Tecnica:
Titolo originale: Ben Hur a tale of Christ
USA: 1959. Regia di: William Wyler Genere: Drammatico Durata: 212′
Interpreti: Charlton Heston, Jack Hawkins, Haya Harareet, Stephen Boyd, Hugh Griffith, Giuliano Gemma, Martha Scott, Cathy O’Donnell, Sam Jaffe, Finlay Currie, Frank Thring, Terence Longdon, George Relph, André Morell, Adi Berber, Marina Berti.