Il 12 febbraio è uscito nelle sale cinematografiche l’ultimo film di Federico Moccia, Scusa ma ti voglio sposare.
Non è facile cercare di scrivere un commento su questo film, perché sicuramente deluderò qualcuno. D’altronde, non posso tacere quello che veramente ho visto.
Voglio precisare che il mio commento non è di chi a priori è scettico su Federico Moccia. Ho letto il primo capitolo e visto il film, ho letto il secondo di libro (già non mi aveva convinto), ma sperando, non so in cosa, sono andata a vedere il seguito. Non è andata come speravo.
Quando tre anni fa uscì il primo film, ci fu un gran baccano sul fatto che Moccia aveva scritto una storia d’amore tra un uomo maturo e una ragazzina di quasi diciotto anni. Per interpretare il film furono scelti Raul Bova e Michela Quattrociocche. Anche questa volta li ritroviamo nel ruolo di Alex e Niki pronti, dopo tre anni, a fare il grande passo.
Avevamo lasciato Niki ed Alex felicemente innamorati e riappacificati nell’Isola Blu pronti ad intraprendere la loro storia d’amore, nonostante i venti anni che li separano. Alex, meglio del manuale d’amore più romantico del mondo, le fa la proposta di matrimonio a Parigi (nel libro a New York) lei risponde è “una figata”! Così come a tutto ciò che Alex fa per lei, la casa nuova e molte altre cose.
È da dire che la vacanza a Parigi non è niente male, fino a quando Moccia fa una cosa che era meglio che non facesse. Niki per suggellare il loro amore eterno, nella capitale francese, ha pronto un lucchetto … da attaccare in un ponte della Senna . Sai com’è, non stanno a Roma, manca Ponte Milvio, come faranno senza il rito propiziatorio? Già qui un presagio su come sarebbe proseguito il film ha iniziato a far capolino sulla mia testa, ma l’ho voluto ignorare.
Non va meglio per gli amici di Alex, Pietro, Enrico e Flavio. Tutti e tre sono nel pieno di una crisi di coppia, che nemmeno se si mettevano d’accordo poteva accadere.
Il primo fortunatamente viene scoperto dalla moglie, nel pieno di un tradimento. Il secondo, la cui nevrosi è peggiorata, è stato mollato dalla consorte con una bambina di un anno. Il terzo si lascia con la compagna, perché ormai caduti in una profonda noia matrimoniale.
Incontriamo nuovamente anche le amiche O.N.D.E. che fortunatamente non si fanno più chiamare così. Troviamo Olly che finalmente è maturata e in stile “Diavolo veste Prada” sta facendo uno stage in una casa di moda. Lo stesso non si può dire di Erica che invece se la spassa con i prof dell’Università. Infine abbiamo Diletta che, con Filippo, è pronta ad intraprendere l’avventura di diventare genitore.
Poi, abbiamo, Alex e Niki, proprio loro, su cui nessuno avrebbe mai scommesso: sono pronti a far maturare il loro rapporto.
Non tutto va come dovrebbe andare. Sarà il fatto che ad aiutare Niki nelle preparazioni del matrimonio, ci sono le due sorelle di Alex, peggio delle sorellastre di Cenerentola, sarà che Alex è impegnato in un nuova campagna pubblicitaria, ma la trascura, sarà che Niki, incontra un suo coetaneo – Guido – che al loro primo appuntamento la porta in un cimitero. Per tutta una serie di fattori, la protagonista entra in crisi e non è più sicura di quello che prova. Come andrà a finire? Questo non ve lo posso anticipare.
Rispetto al primo, questo secondo capitolo ha una verve più comica: ci sono alcune scene molto simpatiche e ben riuscite. Questo perché viene dato più spazio ad alcuni personaggi, come i genitori di Niki interpretati da Cecilia Dazzi e Pino Quartullo. La maggior parte delle scene con i genitori sono in grado di regalare un sorriso, in particolare quella della battuta di caccia del padre di Niki, nella tenuta dei genitori di Alex, (ma voi avevate capito che Alex fosse tanto ricco? Io no francamente). Anche quella del loro passato da rockettari è una scena molto divertente.
Onore a Raul Bova di essersi messo in gioco, di aver osato. In alcune scene, però, proprio non convince, come quando va a Ibiza per fare la dichiarazione su un palco, e aspetta la sua amata con la moto, pronto a riconquistarla. Per non parlare della voce fuori campo di Alex, nel filmino di Parigi, dove si sente un (dopo il lucchetto) “ci ameremo per sempre”. Suona male, proprio male.
Se Moccia con l’ultimo film, Amore 14 destinato ad un pubblico di adolescenti, aveva avuto un bel po’ di critiche, con questo, in cui ha cercato di destinare il film a una fetta di pubblico più ampia, non ha davvero convinto.
Insomma questo film dona un’immagine banale e patetica dei quarantenni e delle coppie che decidono di intraprendere un percorso di vita insieme. È un minuscolo specchio della realtà: tutti i personaggi sono ricchissimi, hanno appartamenti giganti, arredamento all’ultimo grido, auto all’ultima moda, organizzano festini improponibili. La vera vita non è questa (o almeno non solo). I problemi di coppia non vengono risolti solo con feste, con donne a pagamento, con serate passate tra amiche e istruttori di una palestra. Ci si trova davanti a persone che non sono in grado di capire come prendere la loro vita, che si fanno dare una lezione dai ventenni. E anche loro (però a buona ragione) non sanno che pesci pigliare.
C’è però una cosa che Moccia sa fare, mostrare Roma: quello si che gli viene bene. Come tutti i film del regista, anche questo è girato ed ambientato a Roma, la città eterna, con la sua bellezza, il suo fascino e le sue terrazze. E non sfigura con Parigi, dove Alex decide di fare la proposta a Niki.
Qui concludo, voi come lo avete trovato?
Genere: Commedia
Titolo originale: Scusa ma ti voglio sposare
Nazione: Italia
Anno: 2009
Regia: Federico Moccia
Cast: Raoul Bova, Michela Quattrociocche, Luca Angeletti, Francesca Antonelli, Francesco Apolloni, Cecilia Dazzi, Michelle Carpente, Beatrice Valente, Francesca Ferrazzo, Rossella Infanti, Ignazio Oliva, Cristiano Lucarelli, Pino Quartullo
Produzione: Arella Film, Medusa Film
Distribuzione: Medusa Film
Sceneggiatura: Federico Moccia
Uscita: 12 febbraio 2010