In collaborazione con la quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma la compagnia “Le Donne del Muro Alto” di attrici detenute presso la Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia, guidate dalla regista Francesca Tricarico, rende omaggio a Massimo Troisi. «Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l’esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla».
P. Neruda Mario Ruoppolo, il protagonista de “Il postino”, sogna il cinema, sogna di evadere dalla sua quotidianità fatta di pesce e pescherecci, sogna l’amore, proprio come le detenute.
Mario avverte dentro di sé milioni di emozioni che non sa esprimere e trova nella poesia una via di uscita per liberarle, liberando così se stesso. Mario scopre che la poesia per rendere la sua vita meno grigia non è lontana, non lo è mai stata, è lì a portata di mano, nella sua isola, è dentro di lui, in ciò che sente.
E così anche il carcere, con i suoi rumori, con le sue sbarre, con il suo grigiore diviene poesia nel sentire di queste donne. Neruda, nel film, porterà sempre con sé l’isola pur essendo stato per lui un periodo di esilio lontano da casa così come le detenute porteranno sempre con loro l’esperienza del carcere. Così Francesca Tricarico: “Il postino” di Michael Radfort e Massimo Troisi, visto in carcere, è stato una rivelazione ancora più grande, più poetica che altrove.
Le speranze, i sogni, le ambizioni del postino metafore dei desideri delle detenute, le attese, i dubbi, l’esilio di Neruda delle attese e reclusione di queste donne. La delicatezza con cui il film racconta come la poesia possa svelarsi “ad un animo predisposto a comprenderla” ha risuonato con prepotenza tra le mura di Rebibbia, dove la necessità di bellezza è uno strumento di sopravvivenza.
Con questo nuovo progetto l’associazione Per Ananke ha deciso per la prima volta di lavorare al suo consueto percorso teatrale con uno sguardo, più che attento, all’arte cinematografica, attraverso un testo, “Il Postino di Neruda”, che le detenute hanno sentito da subito molto vicino grazie alla versione cinematografica de “Il postino”. Un libro e un film nei quali si svela la capacità di rendere la poesia a portata di tutti: un tema molto caro alle detenute che hanno scoperto attraverso il teatro e il cinema la forza della poesia e delle sue metafore. L’Associazione Per Ananke dal 2013 ad oggi ha fondato nella Casa Circondariale Femminile di Rebibbia due compagnie teatrali: Le Donne del Muro Alto (nella sezione alta Sicurezza) e Più Voce (nella sezione Media Sicurezza), seguite entrambe dalla regista Francesca Tricarico. SI RINGRAZIA: La direzione della Casa Circondariale di Roma Rebibbia Femminile, la Fondazione Cinema per Roma, la Regione Lazio, la polizia penitenziaria e l’area pedagogica, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria
Fonte Ufficio Stampa Le Donne del Muro Alto