Chi sarà l’attrice premiata come migliore interprete straniera delle nuove generazioni? Si scoprirà nel corso del Festival Virginia Reiter il prossimo 14 ottobre al Teatro Argentina di Roma.
A contendersi il VI Premio Bertolucci saranno quattro giovanissime attrici alle prime apparizioni nel mondo cinematografico: solo una avrà l’onore di ricevere l’ambito riconoscimento consegnato dal padrino del Premio Vinicio Marchioni, reso celebre dal personaggio de “Il Freddo” nella serie tv “Romanzo criminale”. L’attesa serata del Teatro Argentina sarà ad ingresso gratuito con inizio alle ore 21.00.
La prima attrice candidata è la giovanissima spagnola Laia Artigas, interprete del personaggio di Frida nell’opera prima della regista Carla Simon “Estate 1993”. Il film racconta le vicende di una bambina alle prese con la dolorosa perdita dei genitori: dalle amorevoli cure di zio, zia e cugina, la piccola Frida viene catapultata nel nuovo contesto di una famiglia adottiva catalana. Le difficoltà di inserimento e i complessi rapporti con i genitori adottivi e la nuova sorella le fanno scoprire emozioni sconosciute a una bimba di 6 anni, come la gelosia. La regista Simon si mette in gioco inserendo numerosi elementi autobiografici e meritando la candidatura agli Oscar 2018 come Miglior Film Straniero per la Spagna.
Altre due interpreti candidate al Premio Bertolucci sono la 24enne norvegese Eili Harboe e la 28enne americana Kaya Wilkins, protagoniste dell’opera franco-danese “Thelma” (2017). L’attrice scandinava, già nota per “Doktor Proktors tidsbadekar” e “The Wave” (entrambi del 2015), è stata scelta proprio per la parte di Thelma, ragazza della provincia norvegese cresciuta in un contesto familiare molto religioso. Arrivata ad Oslo per studiare all’università, conosce Anja, interpretata da Kaya Wilkins, con la quale nasce un’amicizia che diventa un sentimento più profondo. Thelma scopre gradualmente di possedere poteri incontrollabili legati a uno sconcertante segreto del passato. Osannato nei festival di ogni angolo del mondo, l’opera del regista scandinavo Joachim Trier si pone come uno dei thriller d’autore più interessanti del 2017.
La quarta attrice candidata è la francese Marine Vacth, classe ’91, protagonista del film “Doppio Amore”, dove interpreta la bella e fragile Chloé. Nell’ambito del percorso di psicoanalisi, si innamora del proprio analista Paul, con cui presto va a convivere. Da uomo gentile e premuroso, Paul diventa scostante e misterioso. Sembra anche che un suo minaccioso sosia si aggiri per la città: si tratta di un gemello tenuto nascosto o della doppia vita di Paul? Un’opera che racconta il desiderio e l’ossessione e riprende il tema del doppio come in alcuni film del maestro Alfred Hitchcock.
La giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodie è composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro.
Giuseppe Bertolucci, figlio del poeta Attilio, mosse i primi passi nel mondo del cinema facendo da aiuto al fratello maggiore Bernardo. Nel 1975, insieme a quest’ultimo e a Franco Arcalli, scrisse la sceneggiatura di “Novecento”. Nello stesso anno scrisse il monologo teatrale “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia” per Roberto Benigni, suo grande amico, da cui fu tratto il film del 1977 “Berlinguer ti voglio bene”. Lavorò, tra le altre, alle sceneggiature di “La luna” di Bernardo Bertolucci, “Tu mi turbi” di Benigni e “Non ci resta che piangere” di Benigni e Massimo Troisi. Per molti anni presidente della Cineteca di Bologna, si è spento nel 2012 all’età di 65 anni.
Il Premio Giuseppe Bertolucci è realizzato a cura dell’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter in collaborazione con il Teatro di Roma ed ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Fonte foto: Ufficio Stampa MediaMente Comunicazione