Non si dimentica e racchiude in se’ l’amore immenso di chi conosce Roma. Il suo fascino. E’ Il cielo di Roma: nuvole e grigiore raramente lo velano.
E’ di un azzurro intenso, soprattutto a dicembre o nei mesi invernali, questo cielo romano. Paradossalmente riscalda e ravviva i colori di palazzi e strade. Della città molto amata, filmata e perennemente raccontata. Roma caput mundi?
Provate a guardare il cielo romano attraverso le finestre del Colosseo. Da qualunque punto voi lo osserviate restate rapiti dalla sua immensa luminosità. La sua magia, la sua atmosfera avvolge, calma, rilassa. Qualcuno più volte ha scritto ‘Ho provato a tradirti Roma capitolina…ma non ci sono riuscito!’
Anch’io sono andata, tornata, ripartita e ho detto ‘Devo andare via dalla mia città’ ma già quel mia non me l’ha permesso. Almeno mai definitivamente.
Devo andare, visitare, vedere, vagabondare, ‘annusare’, un po’ qui e là. Altrove. Rinfrancarmi e stordirmi in un verde immenso tipo irlandese o stupirmi tra le alte cime arrampicandomi in montagna, anche lì con un bel cielo terso… Osservare ai tropici il mare e il cielo attraverso l’orizzonte, o visitare i porti più vicini. Oppure godermi l’immensità di un grattacielo. Che svetti a Tokyo, Barcellona o New York.
Ma poi devo tornare a Roma, alzare e guardare a naso in su le terrazze, le torri e i palazzi e quel cielo che mi avviluppa e mi cattura, una luminosità unica storica come i suoi ruderi le sue case i monumenti e le sue opere.
E della sua arte, dei suoi colori e delle sue particolarità pagine e pagine di Roma hanno scritto italiani e stranieri. Come del suo cielo, storie di rioni e spunti di quartieri, antichi nuvoloni e grandi tradizioni. Che hanno sempre visto il sereno e le caratteristiche di questo cielo indescrivibile ai più. E chi non lo conosce? E così molti di loro declamano:
“Sarà un cielo chiaro. S’apriranno le strade sul colle di pini e di pietre. Il tumulto delle strade non muterà quell’aria ferma. I fiori, spruzzati di colori alle fontane, occhieggeranno come donne, divertite.” (Cesare Pavese)
“Il Colosseo è come il teschio di Argo; nelle occhiaie vuote gli nuotano le nubi, ricordo dell’antico gregge.” (Iosif Brodskij)
“O come lieto mi sento qui a Roma! Se ricordo il tempo che un giorno grigiastro nel nord mi avvolgeva, torbido il cielo e greve si piegava sopra il mio capo” (Johann Wolfgang Goethe)
“Di Roma ci si innamora molto lentamente ma per sempre” (Nikolai Vasilevic Gogol)
“…Come l’Inglese che li ha guardati e ha detto: ‘Oh! Il Colosseo è la cosa più bella che ho visto a Roma. Questo edificio mi piace, sarà magnifico quando sarà finito!’ ” (Stendhal)