Il Gianicolo, uno dei luoghi simbolo della capitale, è da sempre una tappa obbligata per il tipico romano che vuole “apparecchiare” una seratina niente male.
La sua famosa passeggiata appartiene alla lista dei posti più romantici di tutte le generazioni e così sarà per i prossimi secoli. Questo grazie allo spettacolare panorama su Roma, che di notte ha quel valore aggiunto che ci lascia veramente senza fiato. E poi il contesto, il quartiere che lo circonda, l’antico Monteverde con le sue case secolari in mezzo alle quali si estende l’area verde più grande della città, la meravigliosa Villa Pamphilj.
Già dalla strada che si percorre per giungere in cima al colle, il forte potere suggestivo della zona comincia ad investirci e a farci capire che lentamente, curva dopo curva, si sale per godere di uno scorcio di Roma da brivido. E così si passa davanti al Bambin Gesù, il famoso ospedale pediatrico, si attraversano i viali alberati e le strade con i sampietrini, su una delle quali si erge una chiesa meravigliosa, quella di San Pietro in Montorio, patrimonio artistico e storico della città.
Il nome “Gianicolo”, secondo la tradizione, deriva dal dio Giano che vi avrebbe fondato un centro abitato chiamato laniculum. In antichità il colle, che non rientra nel novero dei tradizionali sette colli di Roma, occupava un territorio etrusco. Ci pensò Anco Marzio ad annetterlo al suolo romano collegando i due tramite il Ponte Sulpicio, sul quale nei secoli successivi sarebbe stata costruita la via Aurelia. Da quel momento, divenne parte integrante della città, un promontorio che dominava Roma dai suoi 82 metri di altezza.
Dalle mura aureliane venne incluso nel XVII secolo nelle mura gianicolensi di Urbano VIII. E fu allora che iniziò l’urbanizzazione del Gianicolo, con la costruzione di capolavori dell’arte come la già citata Chiesa di San Pietro in Montorio, il Convento di Sant’Onofrio e la Basilica di San Pancrazio. Tutto il territorio circostante subì notevoli mutamenti caratterizzati dall’edificazione di casali, ville e parchi come la Villa Corsini e la celeberrima Villa Pamphilj.
Ma è solo dopo l’Unità d’Italia che il senso patriottico e repubblicano che accresceva nel nostro paese conferì al Gianicolo un ruolo importante, quello di memoriale del Risorgimento. Nel punto più alto del colle sorgono infatti le statue equestri di Garibaldi e Anita, sua compagna; nelle vicinanze vennero collocati i busti dei Mille e la tomba di Goffredo Mameli.
A mezzogiorno in punto il cannone posto in cima al Gianicolo dal 1904 spara un colpo a salve. Nei giorni in cui la città è meno rumorosa (si, è un’utopia ma la domenica a volte accade) il rumore si sente fino all’Esquilino.
Conoscere il percorso storico non solo è utile ad arricchire il bagaglio culturale di una persona, soprattutto di quei romani ignari della storia della propria città, ma crea un senso di maggiore suggestione a chi si trova circondato da tali meraviglie. Dopo una passeggiata pomeridiana per Villa Pamphilj o dopo un aperitivo o una cenetta nelle invitanti trattorie nascoste nei vicoletti di Trastevere, passare per il Gianicolo potrebbe essere si una scelta un po’ scontata, ma sempre risolutiva! Alla vista di quelle mille luci che animano il panorama notturno di una delle città più belle al mondo, si rimane estasiati sempre come la prima volta.
E durante il tramonto, inutile dire che i colori ambrati del cielo ci incantano di uno scenario senza tempo.
Con un cocktail in mano o gustando un aperitivo, il tutto può rendersi ulteriormente piacevole. Questo grazie agli sfiziosi locali che arricchiscono la straordinarietà del posto, come il cocktail bar Il fontanone del Gianicolo e il più recente Terminal Gianicolo. Aperitivo, ristorazione, dopo cena, music bar.. una vasta scelta per rendere speciali i vostri momenti più romantici.
Allora cosa aspettate, raggiungere il Gianicolo è così facile! Basta arrivare in centro nei pressi della basilica di San Pietro e seguire le indicazioni.
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