“I Cesaroni”, un cuore nel cuore della Garbatella
Intervista a Carlo Bixio
Il cognome è tutto un programma. Pronipote di quel Nino che contribuì a fare l’Italia e figlio di quel Cesare Andrea che contribuì a renderla più spensierata in periodi anche particolarmente bui (sue canzoni come “Parlami d’amore Mariù”), Carlo Bixio non sente tuttavia il peso di tanta ascendenza. E non ne avrebbe motivo, visti i suoi trascorsi e i suoi attivi : produttore di due serie cult televisive come “Un medico in famiglia” e “I Cesaroni”, è ora impegnato nella produzione di “Questo è amore”, una nuova serie televisiva con – tra gli altri – Stefania Rocca e Neri Marcorè.
Ma, fra tutte le sue produzioni, è sicuramente “I Cesaroni” quella che più si è incuneata nel tessuto urbano di Roma, ambientata com’è nel riconoscibilissimo quartiere di Garbatella.
E lo ha fatto in parte assorbendone gli umori locali, in parte dandogli nuovo splendore. Ed è proprio di questa particolare osmosi che vogliamo parlare con lui.
Quartiere romano e romanista come pochi, la Garbatella sembra un set cinematografico naturale. Quindi non dovreste aver avuto nessuna difficoltà a trovare le giuste location. O sbaglio?
Non sbagli, la Garbatella sembra un “set” cinematografico, è ancora ricco di un’umanità che in altre parti di Roma è dimenticata, così come sono presenti piccoli e geniali artigiani. Il tifo per la Roma è sacro.
Tutta la zona intorno alla via Ostiense sta vivendo un momento di grande rinascita: il Palladium a Garbatella, i nuovi Mercati Generali e presto la Città delle Arti a Testaccio. Secondo te, questa nuova vitalità ha in qualche modo influenzato lo spirito della fiction? E se sì, come?
A suo modo, la zona in questione è moderna ed antica. Alcune costruzioni industriali sono veri e propri monumenti post-moderni. E’ una Roma con uno spirito metropolitano. E’ però anche una Roma notturna, piena di ristoranti per tutte le tasche e dallo spirito parigino.
Come hanno accolto gli abitanti del quartiere la vostra troupe? Che rapporto si è instaurato fra loro e il cast?
Bene, con grande partecipazione. Alle volte con un’invasione di fan nella zona di ripresa. Ovviamente, c’è anche chi si lamenta per l’occupazione di spazi, che possono mettere in crisi l’attività del quartiere. Alla fine però tutto ci viene perdonato. Dopo I Cesaroni, le case della Garbatella hanno maggior valore.
Chi ha scelto Garbatella per ambientare la fiction, tu o gli autori? E tu, personalmente, hai dei posti preferiti in quella zona, magari che frequenti o che ti affascinano più degli altri?
Lo scenografo ci ha offerto varie proposte, ma la scelta non poteva cadere altro che sulla Garbatella, quartiere di Roma che mi ha sempre affascinato e dove ho anche pensato di abitare. In particolare mi aveva colpito il luogo che abbiamo ribattezzato come bottiglieria, ma che è di fatto un circolo della Roma. Ci hanno chiesto di organizzare tour per i fan con riferimento ai luoghi di puntata. Quando questo avviene, ci si rende conto di cosa può significare un successo televisivo.
Dai tre buoni motivi ai nostri lettori per andare a vivere a Garbatella come la famiglia Cesaroni…
Vivere senza malinconia
Vivere di sfrontatezza urbana
Sentire un senso profondo dell’amore
Scritto da VS