Istituita nel 1927, la Festa de’Noantri si svolge ogni anno durante il mese di luglio nel rione di Trastevere, proseguendo la tradizione delle più antiche celebrazioni – le cui origini sono avvolte in un alone leggendario- in onore della Madonna del Carmine.
Si racconta infatti che nel 1535, al termine di un violento temporale scatenatosi sulle coste tirreniche, alcuni pescatori trovarono nei pressi di Ostia, una statua della Madonna scolpita in legno di cedro; venne chiamata del Carmine, dalla deformazione del nome di un promontorio palestinese, il Carmelo. Condotta attraverso il Tevere all’interno della città, la “Madonna fiumarola” fu donata ai carmelitani di San Crisogno in Trastevere. I romani non si lasciarono sfuggire l’occasione e i festeggiamenti si protrassero per circa un mese.
Da allora e sino ad oggi, ogni anno durante il mese di luglio la statua viene trasportata in processione per le strade di Trastevere su una pesante macchina in legno sorretta da baldi giovanotti. “Li mejo fusti” del rione del tempo si contendevano (oppure acquistavano) il privilegio di portare il massiccio tronco, almeno, lo stendardo che quanto a pesantezza, non era da meno.
Per rinfrancarsi dalla fatica, i prestanti popolani si fermavano spesso lungo il percorso, sotto lo sguardo ammirato delle più belle ragazze del rione, per bere un goccio (inutile dirlo, di vino!), tanto che in genere giungevano a destinazione praticamente ubriachi, ma sempre e comunque pronti per un’abbuffata e un’altra bevuta in osteria, dove sarebbero proseguite le, non sempre pacifiche, discussioni. Di tanto in tanto si arrivava anche alle mani, e scoppiavano risse nel corso delle quali poteva pure capitare che spuntasse fuori qualche coltello.
Ci si accalorava molto, la questione era considerata di primaria importanza, perché, come conferma Gian Giocchino Belli: ” Ner portà bene lo stendardo e er tronco/ lì se vedeva l’omo“. Talvolta ne scaturiva però “un tantin d’ammazzamento“, e per questo Leone XII nel 1825 arrivò a proibire tronco e stendardo, togliendo così alla processione ciò che la popolazione considerava l’aspetto principale della cerimonia.
In concomitanza con i festeggiamenti del rione di Trastevere, il cardinale Carlo Colonna per un periodo organizzò ogni anno sontuosi spettacoli pirotecnici in piazza del Popolo. Nel 1737 un incidente trasformò però la festa in tragedia: un fuoco d’artificio, finito per errore su un cumulo di paglia, fece infatti divampare un incendio che, domato solo dopo due giorni, distrusse numerosi fienili nella zona.
Ancora oggi nel corso della Festa de’ Noantri due processioni attraversano il rione. Durante quella di apertura la statua viene trasportata dalla chiesa di Sant’Agata (in cui ora risiede) alla basilica di San Crisogno. Al termine delle cerimonie un’altra processione la riconduce “a casa”: il ritorno della statua avviene a spalla, cioè senza la pesante macchina, perché sia possibile attraversare più agevolmente gli stretti vicoli di Trastevere. L’originale e leggendaria statua è però ormai a “riposo” presso le suore benedettine nella chiesa di Santa Cecilia, mentre quella che attualmente viene portata in processione, opera di due fratelli romani, risale al secolo scorso.
Quest’anno la Festa de Noantri, tenutasi tra il 15 e il 30 luglio, che ha avuto come da tradizione, per cornice la piazza di S. Maria in Trastevere, ha visto protagonisti molti e variegati eventi: dallo Spazio Off Giovani, che animava la piazza tutti i giorni dalle 18 alle 21, alla rappresentazione teatrale “‘Na Storia de Borgata” a cura della Compagnia dei Ciarlatani, da “Melodie Romane” spettacolo musicale curato da Paolo Gatti, a “Belli ce semo”, commedia teatrale diretta dal Gruppo Teatro Essere di Tonino Tosto; e ancora “Musica & Musicanti. La canzone popolare dalla strada all’opera”, rappresentazione concerto a cura di Nando Citarella e la sua Ensemble, Concerto di Pizzica Salentina a cura del Gruppo Malicanti, “Dance to Jazz” e “Il Peso dell’Acqua”, spettacoli con musica dal vivo a cura di Patrizia Cerroni & I Danzatori Scalzi, e infine “Puggili” rappresentazione di successo dell’ultima stagione del Teatro dell’Angelo di Antonello Avallone.
Accanto alla festa pagana, non è mancata anche quest’anno quella religiosa, che è poi l’anima di tutto. Sabato 18 luglio infatti, presso la Basilica di S. Crisogno, il Comune di Roma ha reso omaggio alla statua di Maria SS ma del Carmine, donando un calice alla Confraternita all’inizio della processione tradizionale per le vie di Trastevere. Domenica 26 invece è stata rievocata la storica processione della “Madonna Fumarola” con l’arrivo su Ponte Garibaldi; lunedì 27 infine ha avuto luogo la Messa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere e la cerimonia di chiusura con la Processione di rientro in Sant’Agata.