Un’ottima ricetta veloce, molto apprezzata e famosa a Roma, che dimostra che il brunch è per noi un’antica invenzione, anche se non portava questo nome. Sì, perché pizza e fichi si mangia, da tempo immemorabile, a metà mattina, diciamo verso le 11.
In particolare è una pietanza prediletta quando si passa la giornata all’aria aperta, al mare, in campagna o in collina, non appena l’appetito si fa prepotentemente sentire, conseguenza dell’aria migliore e del movimento ginnico, e va perciò rapidamente placato. E’ veloce da preparare, facile da trasportare, comoda da mangiare (in piedi e con le mani) e soprattutto è squisita.
La scelta degli ingredienti di qualità è però essenziale.
I fichi devono essere sodi e maturi, in modo che il dolce sia intenso e la consistenza si faccia sentire sotto i denti. Sono da evitare i frutti troppo acquosi, che bagnano eccessivamente la pizza o quelli un po’ secchi che danno fastidio al palto con i loro piccoli semi.
La pizza, bianca e tagliata e metà dal panettiere, deve essere leggermente salata in superficie, con poca mollica, ma bella spugnosa, per assorbire bene i fichi spaccati che vanno ben premuti al suo interno in modo da fondersi in un unico insieme continuo, incollando quasi gli strati.
La variante per eccellenza di questa semplicissima pietanza prevede l’aggiunta di prosciutto crudo: si può usare quello dolce di Parma, o un tipo leggermente più saporito, a seconda dei gusti, ma il salto non deve mai essere troppo intenso, perciò è meglio evitare un prosciutto molto stagionato e duro. In questo caso in realtà si esce un po’ dalla tradizione più tipicamente romana, ma naturalmente l’eccezione è stata accolta con entusiasmo già da diversi anni ed è entrata subito nella fantasia popolare. Non si deve però sottovalutare il valore nutrizionale di un piatto così ricco, che diventa con questa aggiunta più adatto ad un pranzo veloce o ad una cena completa di tutti i nutrienti.
Questa prelibatezza è così nota e popolare che l’espressione “pizza e fichi” è diventata un modo di dire che indica qualcosa di così famoso da essere ovvio e conosciuto a tutti, ma anche in qualche modo, conseguentemente, banale, facile, quasi scontato. Si usa in frasi come “non stiamo mica parlando di pizza e fichi”, vale a dire di qualcosa di scontato o ordinario. O anche “puoi chiamarlo anche pizza e fichi, ma avrebbe successo lo stesso”, ovvero anche con un appellativo trito e ritrito, risaputo, abusato avrebbe successo.
Per questo è stato usato infinite volte come nome, ironico e scanzonato, da diverse realtà legate alla cucina e non. E’ infatti il nome di diversi ristoranti, tra cui alcuni perfino all’estero, e, naturalmente, pizzerie, ma anche di una band, di un portale, di una pagina di Facebook, e così via.
Insomma questo speciale ma anche semplice incontro tra frutta e pizza, e quindi tra dolce e salato, tra fresco estivo e caldo di forno, tra un prodotto donato dalla natura e uno dalla tradizione gastronomica, ha stimolato la creatività artistica più allegra di tutti gli italiani nel mondo.