Poche altre famiglie come i Borgia, hanno legato il loro nome a trame oscure e condotte indecenti.
Potenti e senza scrupoli, furono tra i principali protagonisti della storia di Roma del ‘400 e ‘500, dove tramarono intrighi politici e personali all’insegna della dissolutezza.
Tra loro, spicca il nome di Lucrezia, spesso dipinta come la più spietata della famiglia, sempre intenta a far cadere i suoi nemici attraverso complotti misteriosi e veleni mortali.
Rileggendo la storia di Lucrezia Borgia, si scopre però la vita di una donna che nacque come la figlia del papa, crebbe con la sposa di Cristo, e fu il filo con cui venivano intessute trame di ogni tipo.
Delle quali, più che orditrice, fu spesso solo un mezzo.
Lucrezia Borgia nacque a Subiaco, vicino a Roma, nel 1480, figlia della principessa Vannozza Cattaneo e del cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI.
Per volere del padre, Lucrezia venne però cresciuta dalla cugina Adriana da Mila, madre di Orso da Mila, che la principessa volle andasse in sposo a Giulia Farnese, sei anni maggiore di Lucrezia.
Lucrezia, la figlia del cardinale, crebbe così in una dimora nei pressi di San Pietro, assieme ad Adriana e a sua nuora Giulia, che del cardinale divenne l’amante prediletta.
Lui aveva cinquantotto anni, lei quindici, e a Roma per tutti era la sposa di Cristo.
Una vita circondata da complicati intrighi amorosi e di potere, quella di Lucrezia, dai quali nemmeno lei fu risparmiata.
Per pure questioni di interesse, infatti, il padre costrinse la figlia a fidanzarsi un paio di volte già intorno agli undici anni, e poi a sposarsi a tredici.
Il matrimonio con Giovanni Sforza assicurò alle due famiglie considerevoli vantaggi economici, e fu seguito da Rodrigo, nel frattempo divenuto papa Alessandro VI, direttamente dal trono pontificio.
Da lì il papa vide la propria figlia prendere marito, accompagnata dalla sua amante Giulia, che l’aveva appena reso nuovamente padre.
Forse a causa della giovane età della sposa, il matrimonio pare però non venne mai consumato, e papa Borgia pensò di servirsi di ciò per annullarlo, e usare la figlia per stringere un’alleanza con la Spagna e il regno di Napoli.
La vita di Lucrezia si complica ulteriormente quando rimane incinta, probabilmente del primo cameriere del pontefice. Appena diciottenne, partorisce un maschietto, che le verrà subito tolto.
Il padre ha per lei altri piani, e la vuole in sposa ad un rampollo della nobiltà napoletana, Alonso, da cui Lucrezia avrà un figlio che chiamerà Rodrigo, come il padre.
Ma non dura molto la tranquillità di Lucrezia. La sua vita sta per tremare ancora, e questa volta a tramare è lo spietato fratello Cesare.
Cesare Borgia, noto per aver ispirato Il Principe di Machiavelli per la sua condotta macchinosa e spietata, vede il marito di Lucrezia come un ostacolo alle mire del padre sul Regno di Napoli.
Dopo un primo tentativo fallito, riesce ad assassinare Alonso, lasciando la sorella disperata e nuovamente alla mercè dei calcoli politici del padre.
Ed è così che Lucrezia, che nel frattempo ha solo vent’anni, si unisce nuovamente in matrimonio, questa volta con Alfonso d’Este, assicurando al padre nuove alleanze strategiche, mentre la corte estense decide di chiudere un occhio sulla fama che circonda i Borgia, specialmente dopo aver verificato la dote della sposa.
Lontano da Roma e dai complotti del padre e del fratello, Lucrezia alla corte ferrarese visse forse gli anni più tranquilli della sua vita. Il matrimonio con Alfonso d’Este fu probabilmente l’unico a potersi definire tale, ed ebbe dei figli.
Difficile dire se Lucrezia Borgia fu a volte ispiratrice o sempre vittima degli intrighi che la circondarono, certo è che una storiografia un po’ banale e approssimativa, l’ha tramandata a noi come un personaggio più adatto ad un film d’epoca che ai tempi in cui realmente visse.
La sua vita,non diversa da tante altre del tempo, agli occhi di tanti noi contemporanei appare come uno strumento in mani smaniose di potere, e finì a soli trentanove anni, dopo aver dato alla luce una bambina nata morta.
Qualche giorno prima, con la lucidità di chi nella propria vita ha conosciuto gli abissi della natura umana, aveva scritto: ‘Ho coscienza della fine della mia vita e sento che fra poche ore ne sarò fuori’.
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