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Ancora sulla pennica: aspetti etimologici, giuridici e sociologici

pennica al pcIn un suo illuminante trafiletto apparso su ilVenerdì, Michele Mirabella ci rende edotti da par suo sull’etimologia di “pennichella”, prendendone decisamente le parti: “Io lodo la pennichella” afferma, “quel ristoro che spezza la giornata, purché non diventi sonno protratto fino all’imbrunire. Infatti si può gustare la pennichella se gustata su di una poltrona. L’etimo è tributario del latino pendiculare: ‘essere sospeso, inclinarsi’. Chi dorme seduto in effetti ‘pende’ in avanti o indietro o verso i lati. La voce allude al movimento declinante e oscillatorio del capo di chi sta per addormentarsi in una posizione poco agevole. Concorda l’origine del pisolino: pisolare significa muovere la testa qua e là e inchinarla proprio mentre si sonnecchia.” (Michele Mirabella, Perché pendo dalla parte della pennica, Il Venerdì di Repubblica – 15 agosto 2008)

Attività antica e salutare quanto legittima, quindi, anche se così non concorda la nostra giurisprudenza, dato che, come scrive un articolo sul sito dell’Università di Trieste, “fare una ‘pennichella’ sul posto di lavoro fa rischiare il licenziamento. Parola di Cassazione che sottolinea come lo schiacciare un pisolino nel luogo di lavoro, se non è un semplice ‘colpo di sonno’ ma un profondo ‘assopimento’, può legittimamente essere sanzionato con la sanzione massima, l’espulsione dal lavoro. Facendo tesoro di questo principio la sezione Lavoro ha respinto il ricorso di Massimo G., di professione guardia giurata nella capitale, scoperto almeno in due occasioni in un ‘profondo assopimento’”. (articolo del 26 luglio2008 La “pennichella” sul posto di lavoro può far rischiare il licenziamento  http://www2.units.it/~snals/giurisprudenza.htm).

In effetti qui la distinzione è labile: infatti la pennica non è un addormentarsi perché ci si sta annoiando o perché si sta svolgendo un compito particolarmente statico (come si immagina sia quello del sorvegliane o della guardia giurata), ma esattamente il contrario: non ci si appennica a o al cinema (non se la prendano gli operatori dello spettacolo, succede…), si dorme proprio (soprattutto se durante la giornata ci si è stancati molto). In realtà la pennichella è una forma di ‘ricarimento delle energie’ – un po’ come quando si attacca il cellulare alla presa di corrente – che il corpo richiede proprio in visione di un imminente lavoro particolarmente dispendioso, sia per il fisico che per la mente.

Proprio per questo, come ci informa il blogger il Capocomitiva di Bari (altro pugliese come il nostro Mirabella), “in molte aziende nipponiche hanno persino ricreato apposite stanzette che danno la possibilità ai loro dipendenti di recuperare le loro capacità neuro vegetative con un bel riposino pomeridiano. In Spagna sono secoli che si fa la siesta (originata dal termine sexta ora) pomeridiana e tutto va a gonfie vele. Certamente oggi la loro pausa è stata diminuita dalle precedenti tre ore ad una sola ora ma forse soltanto perché, effettivamente, si sono accorti che erano un po’ troppe almeno in ambito lavorativo….” E aggiunge: “Osservate anche una cosa molto curiosa. È stato persino scoperto che la pennichella pomeridiana aiuta ovviamente la mente a recuperare energie ma soprattutto aiuta a far diventare le persone più socievoli ed ottimiste. Quando uno si sveglia dal riposino insomma tende ad essere più vivace, più aperto ad ascoltare gli altri e a lavorare in sinergia con il resto del gruppo. Una cosa del genere è importantissima e non deve essere certo sottovalutata.” (articolo  La Controra barese del 15 luglio 2007  http://ilcapocomitiva.blogspot.com/2007_07_01_archive.html) E non si può che essere d’accordo.

Scritto da VS

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