Immaginate di aggirarvi tra le strade della Roma
imperiale, e di passeggiare non tra le domus
dei ricchi, ma attraverso i quartieri della gente comune, dove vivono
negozianti, muratori o servi.
Come sarebbero case e quartieri, realtà simili a quelle di oggi, o
completamente diverse?
E le attività e i ritmi della vita quotidiana?
La storia ci ha raccontato solitamente le imprese dei grandi personaggi del
passato, e molti sono i monumenti che testimoniano i fasti di epoche lontane.
Ma dove e come viveva un cittadino
romano qualsiasi?
Quando si parla delle vie della Roma antica, si immaginano le
grandi strade consolari come l'Appia o la Cassia, spesso ritenendo che la città
ricalcasse al suo interno un sistema di vie altrettanto ampie e maestose.
Al contrario, erano solo due quelle che potevano essere classificate come
‘vie', ossia con una larghezza di 5-6 metri, mentre per il resto la città era
attraversata da strade strette, vicoli e un labirinto di viuzze, detti rispettivamente
vici, angiportus e semitae.
Le salite tra i sette colli, dette clivi,
erano invece delle rampe polverose o fangose a seconda della stagione.
Gli imperatori spesso ordinavano, assieme ad altri interventi urbanistici, che
venissero lastricate, ma nemmeno
all'epoca nessuno di loro riuscì mai a risolvere davvero i problemi di
viabilità.
In età imperiale, a cavallo tra il I ed il II secolo d.C., Roma raggiunse il
momento di massimo splendore.
Si estendeva su una superficie di circa 2000 ettari, e con i
suoi 1,2 milioni di abitanti era la città più popolosa di tutta la Terra.
Secondo le registrazioni del tempo, le domus
erano però solo 1797. Dove abitava
allora la maggior parte dei romani?
Nelle insulae, costruzioni che
potremmo paragonare ai moderni condomini, da cui deriva il termine ‘isolato'.
Se ne contavano ben 46.602, perché il sovraffollamento era un problema sentito
già all'epoca, e non mancavano nemmeno abusi edilizi e speculazioni.
Se volete farvi un'idea di come fosse un'insula,
fate una passeggiata all'Altare della Patria costeggiandolo sulla destra, e
vicino alla gradinata dell'Ara Coeli potrete vedere i resti di un patrimonio
archeologico che pochi conoscono.
Vista dall'esterno, un'insula non era così diversa da un
condominio dei giorni nostri.
Spesso aveva delle decorazioni pittoriche lungo il piano
terra o sopra le finestre, e balconi e terrazzi ospitavano tante piante.
L'altezza raggiungeva i cinque o sei piani al massimo,
limite che si imponeva per legge, ma che a volte non veniva rispettato, creando
così problemi di sicurezza.
Per quanto riguarda l'interno però,
i singoli appartamenti, detti cenacula,
al contrario di oggi avevano un valore decrescente dal basso verso l'alto.
Al primo piano si trovava l'appartamento delle famiglie benestanti, e man mano
che si saliva verso l'alto, nelle abitazioni alloggiavano ceti sempre più
umili, fino a raggiungere il sottotetto, dove di solito viveva la servitù.
Una bella differenza, se si pensa agli attici di oggi!
Le strade cittadine erano incredibilmente
affollate già al tempo, perché solo le abitazioni di pochi privilegiati
disponevano di servizi igienici e vasche, cosicchè per queste necessità era
necessario ogni volta uscire e recarsi alle terme o ai bagni pubblici.
Lo stesso succedeva per il pranzo o la cena, che si consumavano in locali
simili alle nostre trattorie, visto che le case non avevano la cucina.
A tutto questo via vai si aggiungeva poi quello dei commercianti con i loro
negozi, le tabernae, e l'attività dei
tanti artigiani, come i fabbri, ad esempio.
Si dice che i colpi della lavorazione del metallo fossero il rumore di
sottofondo della città.
Insomma, strade, rumore e condominio
sembra fossero fonte di problemi anche per gli antichi romani, ma la loro valutazione e soluzione era notevolmente
diversa.
Una strada veniva ad esempio ritenuta veramente stretta se attraverso la
finestra di casa si riusciva a dare la mano a chi abitava nel condominio di
fronte, e per convincere un inquilino moroso a pagare l'affitto, non era insolito
togliere la scala di legno che portava alla sua abitazione o addirittura
murargli la porta.
Immagini tratte da Wikipedia