Nei dintorni di Roma ci sono strade che andrebbero percorse lentamente, magari fermandosi di tanto in tanto per apprezzarne ora un panorama, ora un antico borgo, ora la cucina di una vecchia locanda. Una di queste è la via Tiberina, così chiamata perché risale la sinuosa Valle del Tevere. Utilizzata e percorsa, già prima dei Romani, dagli antichi popoli dei Falisci e dei Capenati, oltre che dagli Etruschi, fu restaurata successivamente alla distruzione di Veio. L’antica strada sale fino al Monte Soratte e prosegue poi tra le valli fino in Sabina. Da qui entra in Umbria e va poi a confluire nella via Flaminia.
La lenta esplorazione di questi luoghi vi permetterà di scoprire un territorio pieno di attrattive, tra cui l’area archeologica di Lucus Feroniae, l’antico bosco sacro alla dea Feronia. La dea, anch’essa di origine precedente al periodo romano, protrettrice dei boschi e delle messi, veniva celebrata da malati che avevano ricevuto la grazia della guarigione e da schiavi che erano riusciti a liberarsi. Il santuario principale della dea si trovava a Soratte, cantato da Orazio e da Virgilio, presso Capena. E proprio a lei è talvolta dedicato il vino Bianco Capena DOC. Infatti in questi luoghi affascinanti, tra resti medievali e insediamenti falisci, tra il Parco della Valle del Treja e le riserve naturali di Nazzano-Tevere-Farfa, nel silenzio degli eremi e le suggestioni cromatiche dell’Abbazia di S. Andrea in Flumine, sotto le alte e scoscese colline tufacee di Calcata, nasce il delicato vino tipico della zona.
E il vino stesso, antichissimo, è testimonianza delle civiltà passate di questo territorio. Naturalmente si adatta alla perfezione alle pietanze tipiche locali, come la carne di pecora e di maiale, i saporiti pecorini, le verdure fritte, i tozzetti.
Il Bianco Capena DOC è prodotto con le uve provenienti dai vitigni Malvasia (Malvasia di Candia, del Lazio e di Toscana), Trebbiano (toscano, romagnolo e giallo), da soli o insieme, e talvolta con l’aggiunta di Bellone e Bombino. Il colore giallo paglierino è più o meno intenso, variabile relativamente alle uve che lo compongono. L’odore leggermente aromatico, è fine e caratteristico. Il sapore è asciutto o può essere leggermente abboccato, anch’esso caratteristico e gradevole. La gradazione minima è di 11°. Con una gradazione di 12° può portare in etichetta la qualificazione “superiore”. L’invecchiamento va dai 6 ai 12 mesi, e non dovrebbe andare oltre. La temperatura ideale con cui va servito è tra i 10 e i 12 gradi. E’ tipico dei territori di Capena, Morlupo, Fiano Romano e Castelnuovo di Porto.
Inoltre, quest’area della Valle del Tevere, comprendente 20 comuni situati quasi esclusivamente lungo le vie consolari, divisa dal fiume in due zone, la campagna Sabino-Latina e la campagna Etrusco-Capenate, è caratterizzata anche dalla presenza dell’olivo, particolarmente rigoglioso nella zona del Soratte e della Sabina, che produce un ottimo e caratteristico olio per gli amanti della buona cucina tipica locale.