Il viaggio che ci siamo proposti questa volta è quello di conoscere, in ciò che si è portato dietro nella sua storia migratoria, il popolo ucraino che abita nella Capitale. Un viaggio che come vedremo avrà il suo senso solo se alla fine saremo riusciti a tracciare una mappa dei punti dove a vari livelli si possono “incrociare” culturalmente gli ucraini. E nel termine “culturalmente” rientrano usi e costumi di questo popolo.
Il primo passo nel “loro” mondo è quello di conoscerne le origini italiane. Infatti, era il 2006 quando all’Ufficio Statistiche del Comune di Roma si contavano, venivano censiti, 6.207 immigrati ucraini regolarmente residente nella Capitale. La popolazione era costituita quasi esclusivamente da donne che avevano scelto la strada dell’emigrazione per fronteggiare problemi di tipo economici. Donne che “sognavano” un giorno di poter ritornare in patria.
Uno dei massimi centri di vita culturale e spirituale per i greco-cattolici ucraini, nonché punto di riferimento, è la Chiesa di Santa Sofia, in Via di Boccea al civico 478. Particolarmente attivi nella città sono anche una serie di associazioni. Partendo dall’Associazione cristiana degli ucraini in Italia che si occupa della promozione dei diritti e della cooperazione internazionale con Romania, Moldavia e Russia. Molto interessanti sono i corsi di lingua italiana che l’Associazione organizza per i cittadini ucraini. Ha la sua sede in Via Cesare Melano, 65. A seguire troviamo l’ Associazione donne ucraine lavoratrici che svolge soprattutto un servizio di tipo consultivo con attività culturali, artistiche e organizza feste a carattere nazionale ucraino. Per il rinnovo dei permessi di soggiorno, i ricongiungimenti familiari, la legalizzazione dei documenti al consolato ucraino a Roma è attiva l’ Associazione culturale cristiana italo-ucraina con sede in Vicolo di Ponte Mammolo, 2.
Per ciò che riguarda, invece, la ristorazione, nella Capitale, non ci sono dei veri e propri ristoranti ucraini. In effetti, la vera cucina ucraina si può trovare solo nelle case private: se siete invitati a pranzo o a cena da qualcuno, accettate ben volentieri poiché finirete sicuramente per gustare piatti tipici della loro cucina. Da piatti particolarmente aromatici per la larga quantità di spezie usate, tra cui prezzemolo, menta, aglio, cipolla, pepe e mostarda, a piatti preparati molto velocemente usando ingredienti freschi, conservati o affumicati. Molto usata nella cucina ucraina sono la carne, le patate, i fagioli, i funghi e le verdure. Quindi sulle tavole troneggeranno dai filetti di polli, all’arrosto di maiale (con aglio e lardo), carne di maiale stufata con verza e carne macinata, spezzatino di manzo e cipolle, abbacchio stufato con le prugne, l’oca e l’anatra ripiene con le mele; mentre, saranno sempre presente le minestre di verdura. Le zuppe ucraine sono inoltre molto ricche di vitamine poiché contengono dai 20 ai 25 ingredienti. Da questo excursus tra gli ingredienti che compongono le pietanze è chiaro che la cucina ucraina si basa su piatti di origine contadina laddove anche i dolci sono ricoperti di miele e frutta.
Il popolo ucraino che vive a Roma ha a disposizione alcuni negozi che vendono da prodotti tipici alimentari del loro paese a videocassette, DVD, giornali, e riviste in lingua ucraina. In questi punti vendita solitamente si possono acquistare frutta ricoperta di cioccolata, grano saraceno, pane nero ucraino, caviale rosso, panna acida, yogurt tipici ucraini e diversi tipi di Vodka. In particolare, nella Capitale ci sono il Galychyna che si trova in Via delle Fornazi, 6 e il Roksolana in Via delle Vestali, 35.
Tantissime altre informazioni sugli usi e costumi della comunità ucraina che vive a Roma ma anche sull’Ambasciata Ucraina a Roma e sul Consolato Ucraino a Roma si possono trovare sulla pagina web: http://www.romamultietnica.it/it/ucraina/indirizzi-utili.html messa a disposizione da Roma Capitale.
Brevemente anche questo viaggio è terminato e la speranza è quella di aver fatto nascere nel lettore la voglia di andare oltre questo breve scritto. Di andare a “rovistare” anche nella “sezione” cinema, oppure arte, oppure letteratura dove sicuramente altre aspetti della realtà ucraina verrebbero alla luce. D’altronde si sa anche che quando due popoli, in questo caso italiano e ucraino, si incontrano le culture finiscono per mescolarsi, per scambiarsi e in molti casi per assimilarsi. E’ sempre un dare e un ricevere da entrambi le parti.