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Norvegia a Roma, un solido ponte culturale che promette di estendersi

Norvegia_bandieraI popoli italiani e norvegesi sono profondamente diversi tra loro: fisionomia, usi e costumi, tradizioni culinarie. Ma in tempi recenti, soprattutto dal punto di vista culturale, è andato via via sviluppandosi un ponte di collegamento tra le due nazioni che promette di consolidarsi ancora in futuro.
Nella capitale l’Istituto di norvegese è presente dal 1959 ed è situato a poca distanza dal Gianicolo, in viale XXX Aprile. Fu l’Università di Oslo ad istituirlo, con l’obiettivo di promuovere lo studio e la ricerca umanistica nel campo culturale ed artistico dell’area mediterranea.

L’atto formale di fondazione fu il risultato degli sforzi congiunti di numerosi artisti e studiosi norvegesi già attivi nella capitale e legati ad istituzioni pubbliche norvegesi, nonché del generoso contributo economico di importanti esponenti dell’industria e del commercio norvegesi. Norvegia_Henrik_IbsenCosì nel 1961 fu acquisita la proprietà attuale, situata in posizione privilegiata e con una meravigliosa vista panoramica su Roma. Attualmente l’Istituto fa parte della “Facoltà di Scienze Umanistiche” dell’Università di Oslo e collabora attivamente con ulteriori università norvegesi. Inoltre, rappresenta un punto d’incontro tra strutture accademiche internazionali, tra tutte quelle norvegesi ed italiane. In tal senso, svolge inoltre e promuove attività di insegnamento, con corsi e seminari universitari rivolti a studenti norvegesi di ogni livello, ma anche conferenze e didattica nell’ambito di viaggi studio.
L’elemento più attivo dell’Istituto è la Biblioteca, con un patrimonio librario rivolto in prevalenza alla storia dell’arte italiana fino al secolo XVII ed alla archeologia classica, e che fa parte della “Unione Romana Biblioteche Scientifiche” (URBS), una rete di cui sono membri altre 12 biblioteche internazionali con una mission similare. Per contattare l’Istituto: 06.58391007 oppure www.hf.uio.no/roma.

La capitale ha spesso reso omaggio ad artisti norvegesi. Gli esponenti dell’arte norvegese nel mondo sono il celeberrimo drammaturgo Henrik Ibsen ed grande pittore espressionista Edvard Munch, che con “L’Urlo” continua a rappresentare una pietra miliare del simbolismo moderno.
Con l’iniziativa NOW – Norwegian Way diverse città italiane ospiteranno fino a dicembre 2011 dedicati alla cultura norvegese contemporanea. Tutte le iniziative sono promosse dall’Ambasciata norvegese in Italia (via delle Terme Deciane n.7, 06.5717031). Roma ha ospitato fino allo scorso 4 marzo nel Complesso di Vicolo Valdina una interessante esposizione dedicata a Janne M.Greibesland.Norvegia_Munch_The_Scream
Nel mese di ottobre, l’Istituto svedese di Studi Classici (Villa Borghese) ospiterà una raccolta di opere scultoree nordiche nella mostra intitolata “7 sculptors at Cava Cervaiole Monte Altissimo”, precedentemente esposte a Carrara.
Per quanto riguarda la musica classica, il pianista Leif Ove Andsnes si esibirà presso l’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito degli eventi estivi che vedranno protagonista l’Accademia di Santa Cecilia. L’Accademia Filarmonica dedicherà invece alla Norvegia “Open Session: Norvegia”, una giornata che vedrà l’esibizione del soprano Elizabeth Norberg-Schulz e del mezzosoprano Tone Kummervold, con l’accompagnamento del pianista Erling Ragnar Eriksen. Al movimento ispirato al ricordo del grande Grieg è invece ispirato il concerto dedicato dall’orchestra Roma Tre all’autore Ragnar Söderlind, che si terrà presso il Palladium. Per ulteriori informazioni sul programma degli eventi: http://www.amb-norvegia.it/Embassy.

Anche la provincia di Roma presenta tracce rilevanti di Norvegia. In particolare, a Tolfa ha sede il centro di studi italo-norvegese, una sorta di impresa virtuosa realizzata nel 1995 all’interno di un ex-convento appartenuto alle suore Francescane dell’Assunzione. I membri sono artisti, operatori culturali e professionisti norvegesi, che intendono in tal modo partecipare più attivamente alle attività culturali della nostra regione e soprattutto della capitale. Di fatto, essi stessi sono proprietari del centro, cui hanno partecipato finanziariamente con una devoluzione sotto forma di prestito che sarà restituito ad ogni membro da colui che, al momento delle dimissioni, ne prenderà il posto. Il finanziamento per la realizzazione delle singole attività culturali proposte e portate avanti dai membri avviene per mezzo di sponsor o fondazioni.

Il cattolicesimo norvegese ha una sua presenza importante nella chiesa di San Carlo al Corso, nella quale è situata la cappella di S.Olav (detto il Re Santo), contenente un altare donato da Papa Leone XIII. La cappella fu voluta dal vescovo Jean Baptiste Fallize, primo cattolico ad esercitare questo ruolo in Norvegia. Il Santo è rappresentato nella pala d’altare, realizzata dal pittore ritrattista dell’epoca Pius Welonski e donata nel 1893 a Leone XIII nel 1893 dalla comunità cattolica della Norvegia. La cappella e l’altare rappresentano un luogo di raccolta per la comunità cattolica norvegese della capitale, in particolar modo nei giorni di Natale e del 17 maggio, anniversario della Costituzione norvegese e festa nazionale.

Norwegia_cucinaPassando alla gastronomia, la cucina norvegese è basata su piatti di carne, soprattutto selvaggina come renna ed alce, accompagnati di solito da panna acida che ne attenua il sapore forte e deciso. Tra le pietanze tipiche spicca il natalizio pinnekjøtt, costate di agnello affumicate con rami di betulla servite con contorno di patate, purea di navone (radice dal sapore vicino al cavolo cappuccio) e sugo. I piatti di pesce annoverano salmone affumicato e baccalà, mentre per fortuna è di molto diminuito il consumo di carne di balena. Il carnet dei formaggi vanta il geitost, dal gusto dolce e prodotto con latte caprino e vaccino. Tra le bevande tradizionali troviamo l’akevitt (acquavite) ed un ottimo tipo di birra.
La presenza gastronomica norvegese a Roma è quasi assente, con un unico ristorante in via Ofanto n.6/8 (zona Porta Pia, 06.8546705), Bla Kongo, interessante miscela tra cultura nordica, mediterranea ed indiana. I piatti sono molti e rappresentano le tradizioni culinarie di queste aree, saggiamente miscelate. Arredamento minimalista e menu originale, con un buon rapporto qualità-prezzo.

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