“Irish Film Festival” e Irish Pub sono le due cose che saltano subito alla mente qualora si parla di comunità irlandese a Roma. L’uno, “Irish Film Festival”, evento annuale di particolare importanza per conoscere e avvicinarsi alla cultura Irlandese attraverso la proiezione, in originale e con sottotitoli, dei film “Made in Ireland”; l’altro, Irish Pub, rappresentano i luoghi di ritrovo per antonomasia degli irlandesi che vivono o sono semplicemente di passaggio nella Capitale, e non solo.
L’ “Irish Film Festival”, giunto nel 2012, alla sua VI edizione, rappresenta l’appuntamento consolidato con il Cinema Irlandese nella Capitale. E la Casa del Cinema a Villa Borghese, in Largo M. Mastroianni 1, è il luogo che ha accolto per sei anni la manifestazione. Rassegne di film, Concorso di Cortometraggi, Incontri e dibattiti sono gli ingredienti dell’evento curato da Irish Film Institute, da Culture Ireland, da Tourism Ireland, dalla Roma&LazioFilm Commission, patrocinato dall’Ambasciata irlandese in Italia, e prodotto dall’associazione culturale Archimedia. L’idea, alla base, della manifestazione è sempre quella di offrire al pubblico italiano uno sguardo ampio e diversificato sul cinema irlandese contemporaneo. Nell’ambito dell’ultima manifestazione, quella datata dicembre 2012, si è registrato un aumento delle collaborazioni cinematografiche fra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord, così come le proiezioni dei film hanno visto la presenza di attori, registi e produttori tra i più affermati del panorama cinematografico irlandese. Informazioni sull’edizione 2013 del Festival sono reperibili sul sito della Casa del Cinema (www.casadelcinema.it) oppure telefonando al numero 06 423601.
Gli studiosi collocano la presenza della comunità irlandese a Roma, formata da laici e religiosi, intorno alla fine del IX secolo. Le tracce di questa presenza sono state rinvenute sugli Annals of Ulster, documento medievale irlandese, in cui si iniziarono a registrare le prime partenze per scopi religiosi ed erano soprattutto pellegrini, coloro che si spostavano verso Roma. L’ipotesi più accreditata è quella che già a quel tempo nel flusso dei pellegrini provenienti dall’Irlanda alcuni di essi decisero di fermarsi nella Capitale.
Oggi, dopo tanti secoli, la comunità irlandese che vive a Roma per i riti religiosi si riunisce intorno alle Chiese dedicate ai Santi Patroni. Dalla Chiesa di San Patrizio a Villa Ludovisi, via Boncompagni 31, a quella di S. Isidoro a Capo le Case, via degli Artisti 41.
Roma è anche ricca di Irish Pub, i pub irlandesi dove, purtroppo la cucina irlandese ricca, soprattutto di sandwich, di baked paotatoes e insalate, è poco conosciuta a vantaggio delle più “sperimentate” e rinomate birre. Pertanto, si va da locali, quali l’Abbey Teathre Irish Pub, in via del Governo Vecchio al Seamus Heaney in viale delle Provincie, al Camden Town in via Ostilia e al Shamrock in via Capo d’Africa. Locali, questi, che offrono oltre alla classica birra irlandese, alla cucina tipica, anche location particolarmente interessanti in pieno stile irlandese. Atmosfere calde, create dalla luce soffusa e dalla musica di sottofondo. Arredamento tipico irlandese. Staff che parla l’inglese e profumi d’Irlanda. Insomma, uno spicchio di cielo irlandese a Roma. Di quel cielo che “è un enorme cappello di pioggia…[…]… un bambino che dorme sulla spiaggia…[…]… a volte fa il mondo in bianco e nero. Ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero”. (da Il Cielo d’Irlanda, Fiorella Mannoia)