Varcando la porta d’ingresso della Casa Internazionale delle Donne si percepisce immediatamente un clima diffuso di solidarietà e umanità, ma anche di variegata cultura. Le pareti delle stanze e dei corridoi sono costellate di manifesti e volantini, a segnalare eventi legati alla multiculturalità ed alla comunanza, e poi seminari, corsi e servizi sociali, il tutto rigorosamente rivolto al mondo femminile.
Il Palazzo del Buon Pastore è un luogo storico di via della Lungara, una delle vie che arrivano nel cuore del centro storico della capitale. A pochi passi dalla storica cereria Di Giorgio, il monumentale complesso è stato trasformato in una miscellanea di locali, che accompagnano il visitatore lungo un interessante percorso, che culmina nella bottega dedicata ai prodotti artigianali femminili e quelli equo-solidali.
Al centro del grande edificio si trova il giardino, un patio che sembra fatto apposta per ospitare eventi e manifestazioni. E proprio in questo suggestivo scenario la Casa Internazionale delle Donne ha ospitato una serie di cinque meravigliosi eventi. All’insegna della multiculturalità, è stata proposta una sensazionale sequenza di proposte etniche. Dal 30 giugno e per i quattro mercoledì seguenti si sono susseguite serate che hanno affascinato e conquistato gli spettatori. Alla serata inaugurale, dedicata alla Spagna con lo spettacolo “Barocco Flamenco”, ha fatto seguito quella tibetana con “Concerto per corpi danzanti” e poi quella persiana con “Danza e musica persiana” e ancora quella argentina con “Tierra de Tango”. Per finire la “La danza del vento”, un suggestivo mix di meditazioni e danze nordafricane.
Tutti gli spettacoli sono stati preceduti da un gustoso aperitivo etnico curato dall’Associazione FAROFA, che ha contribuito ad introdurre i presenti nel paesaggio culturale di volta in volta esplorato. All’inizio dello spettacolo, chiudendo gli occhi, ecco comparire odori e suoni di terre lontane, colorate e addirittura mistiche.
Una sequenza di serate indimenticabili che la Casa Internazionale delle Donne ha promesso di riproporre già dall’anno prossimo, confermando la sua mission fondata soprattutto sugli aspetti socio-culturali.
Lo spettacolo del 28 luglio è stato l’apice di questo primo festival della multiculturalità, che ha concluso tra lunghe e sentite ovazioni un intelligente percorso etnico. La bravissima danzatrice di flamenco Reina Lopez La Blanca ha strepitosamente interpretato le magiche note e gli incredibili gorgheggi di Mauro Tiberi, che con la sua voce stentorea e alternando il basso al tamburello ha accompagnato la gremita platea in un percorso attraverso il deserto berbero nordafricano. Nell’itinerario mistico che Tiberi ha proposto hanno trovato una sistemazione perfetta anche le poesie del grande poeta toscano Dino Campana.
Cos’è che ci avvicina davvero ad una etnia differente dalla nostra, accomunando il nostro modo di sentire e vivere le emozioni? Sono la cultura, la tradizione, il folklore, i costumi di un popolo. Tutto questo si è materializzato durante gli spettacoli del Festival “Musica e danza da terre lontane”. Il mondo esterno ha temporaneamente cessato di rumoreggiare ed ansimare, lasciando spazio ai ritmi ed ai colori dell’Africa berbera. Impossibile non innamorarsi ancora di più di questo continente magico e della diversità culturale in genere.
Ed ora, nel momento topico dei last minute, la serata dedicata all’Africa è sicuramente stata un valido suggerimento per la scelta della prossima destinazione vacanziera.