Gli antichi romani erano ghiotti di spezie indiane ed amavano i tessuti esotici provenienti da quell’enorme triangolo geografico oggi chiamato subcontinente indiano. Plinio menzionava gli elevati costi di importazione, citando le dannose conseguenze sul bilancio economico dell’impero.
Arrivando ai giorni nostri, è ormai evidente che il popolo indiano è andato diffondendo in tutto il mondo le sue grandi potenzialità, culturali, scientifiche e umane.
Nella capitale la presenza indiana è relativamente giovane, ma ha saputo ricavare una nicchia variegata e dinamica che ha ormai costellato la città di singolari odori, colori e costumi. Ciascuna delle numerosissime regioni indiane porta con sé caratteristiche tipiche, che si manifestano negli svariati aspetti culturali, dall’artigianato alla cucina, dalla musica alla religione, dalle pratiche terapeutiche ai musei.
L’aspetto che ha rappresentato inizialmente il mondo indiano nella capitale è probabilmente quello legato ai ristoranti, con la loro famosa ed inconfondibile cucina speziata e le mille sfaccettature del piatto indiano per antonomasia, il riso. Pilaf o buriani, con zafferano o curcuma o aromatizzato con gli agrumi.
I locali storici, i primi che Roma ha visto nascere, sono stati quelli del quartiere Monti: il “Guru” (via Cimarra n.4, 06.48904656 – 06.4744110) ed il “Maharajah” (via dei Serpenti n.124, 06.4747144, www.maharajah.it). Di recente è sorto un originale servizio di cucina a domicilio offerto dal cuoco Aziz Khan (339.7917034).
Una serie di negozi consentono di accostarsi alla cucina acquistando il caratteristico riso basmati tilda ed ad una ricca varietà di spezie: cumino, zenzero, curcuma, cannella, cardamomo e masala, il cocktail presente in ogni tipico piatto indiano. All’interno del mercato Esquilino di via Ricasoli, diversi sono i box dove si trovano i prodotti tipici. Tra i negozi più forniti c’è “La bottega delle spezie” (via Luca della Robbia n.20, 347.8035351, www.labottegadellespezie.it), nel quartiere Testaccio. Una volta dentro il locale, è facile inebriarsi con gli odori e gli aromi delle quasi 100 spezie sfuse presenti. Molte qualità di riso rifiniscono l’offerta, tra cui il basmati e quello rosso integrale.
L’artigianato è una delle caratteristiche più attraenti di una cultura, in quanto è la rappresentazione della capacità di quel popolo di esprimere creatività ed estro. Tra i molti locali specializzati, meritano una visita la “Asian gold house” (via Lamarmora n.20, 06.4457400), rivolta soprattutto a gioielleria e bigiotteria e “Fabindia” (via Banco di Santo Spirito n.40, 06.68891230, www.fabindia.it), che offre rifinitissimi tessuti creati con una tecnica tipica.
È invece un indotto a parte quello che gravita attorno alle pratiche legate al benessere psicofisico. Le moltissime discipline yoga trovano spazio nei numerosi centri specializzati. Accademia Yoga (via XX Settembre n.58/A, 06.4742427, www.accademiayoga.it) è un’associazione culturale nata per diffondere la disciplina raja di Patanjali, che si adatta particolarmente al mondo occidentale per i suoi caratteri di efficacia e praticità. Il “Centro Yoga Jap” (via Aurelia n.480, 06.6634761, www.yoga-kundalini.it) pratica invece la disciplina Kundalini, proponendo seminari di approfondimento e corsi per principianti ed avanzati, pre e post parto.
Merita una menzione a parte la variegata presenza di luoghi di culto, differenziati a seconda della religione praticata. Per quanto riguarda il buddhismo, tutti i centri fanno riferimento alla “Unione buddhista italiana”, ente nazionale di religione buddhista riconosciuto legalmente dallo Stato italiano. I centri induisti sono invece il “Tempio di Sri Sri Nitai – Sacinandana” ed il “Tempio Sikh-Gurudawara”. Infine, numerosi sono i centri che consentono la celebrazione del culto cristiano. Alcune di esse sono la Basilica dei Santi Apostoli, la Chiesa di Santa Caterina dei Funari e quella di Santa Maria Maggiore in San Vito.
Anche il teatro e le arti indiane hanno conquistato un discreto spazio. Diverse sono le compagnie teatrali, tra cui “Argillateatri – The Way to the Indies” (via della Caffarelletta n.33, 368.3258777, www.argillateatri.org), associazione attiva nella realizzazione di progetti interculturali e “Milon Mela” (Clivo di Monte del Gallo n.18, 339.6867996, milonmela@sify.com), impegnata in danze sacre (gotipua e chhau), canti ed arti marziali (marma e kalaripayattu).
Infine, per chi non ha ancora deciso dove trascorrere le vacanze e aspetta l’occasione del last minute esotico, la capitale offre agenzie specializzate per l’organizzazione di viaggi mirati. “Popular Travels & Tours” (via Principe Amedeo n.269, 06.44704905, www.nationalexchange.it), “Rajawat India Tours & Travel Agency” (via Principe Amedeo n.231, 06.97273667, indiatour@fastwebnet.it), “Prominent Travel” (via Ferruccio n.32, 06.4465985 – 06.49389394, overseas12@hotmail.com).
Una piccola parte della sterminata popolazione indiana è cittadina del mondo. Una minuscola parte è cittadina della capitale. Abbiamo l’occasione per cogliere un’opportunità importante, scambiando cultura ed accogliendo la diversità di un popolo stupefacente. Un popolo che solo recentemente ha alzato la testa ribellandosi ad una condizione di centenaria sottomissione. È il momento per imparare, agevolando l’integrazione multietnica e prepararci anche noi ad essere cittadini del mondo.