La parte della città che non viene mai mostrata, dove vive chi ci fa paura e dove non ci addentreremmo mai.
E’ lì che ci porta Massimo Lugli, scrittore e giornalista di cronaca nera, nel suo ultimo romanzo ‘L’istinto del lupo’, edito da Newton Compton.
Una discesa verso gli inferi, in un territorio dove la sopravvivenza è una lotta quotidiana e vigono leggi primordiali, ma dove, inaspettatamente, c’è ancora posto per la lealtà e l’onore.
Non molto distante dalle nostre case, perfette e sempre più blindate, c’è un posto da cui non si può uscire uguali a prima, sempre che se ne esca: il posto delle nostre paure.
E’ figlio unico Lapo. Famiglia borghese, papà docente universitario e mamma casalinga, cresce in un ambiente agiato, tra servitù e ragazze alla pari inglesi.
La sua sembra una strada già segnata verso la più assoluta normalità, ma quella strada Lapo non la percorrerà mai.
La sua famiglia, tanto tradizionalista quanto inadeguata, poggia su fondamenta instabili, che arrivano a minare ciò che più si cerca di salvaguardare, la facciata.
E la sua infanzia è quanto di più lontano vi possa essere dalla visione edulcorata che spesso si ha sui bambini ‘di una volta’, quando le mamme non lavoravano fuori casa e nell’immaginario comune si crede potessero andare incontro a ogni loro bisogno.
Sopraffatto dai compagni a scuola, e zittito dalle convenzioni sociali a casa, Lapo per trovare la propria voce entra in un mondo completamente diverso dal suo, e dove altri diventano dei derelitti, lui sembra per la prima volta trovare sè stesso.
Lascia gli agi della propria casa, dove il ribollire delle sue emozioni passa inosservato e le sue parole rimbombano nella solitudine, per una baraccopoli.
E così comincia una fuga verso posti che animano i nostri peggiori incubi e dove vive chi ci fa paura, fuga che risulterebbe incomprensibile alla maggior parte di noi, se ad accompagnarci non fosse la mano esperta dello scrittore e l’occhio crudo del cronista di nera.
Sconvolgente e incredibile sarà il percorso di Lapo, e lo farà rinascere come Lupo, attraverso quello che diventa per lui scuola di vita e rivincita.
Ma non è solo, Lupo. Nei primi passi della sua nuova vita, accanto a lui c’è Tamoa, che gli sarà amico, confidente e maestro.
I due si avvicinano solo apparentemente per caso. In realtà le loro storie hanno più tratti in comune di quanto loro sappiano inizialmente, ed è questo a unirli pian piano a livello profondo.
Lupo e Tamoa insieme attraversano il territorio della paura, della violenza e dell’emarginazione, vivendo per strada e diventando quelle persone che incutono in chi le incrocia, un misto di paura e pena.
Ma il loro è un rapporto leale, contraddistinto da una pulizia che spicca ancor di più, perché vissuta in un mondo lercio e squallido.
Lasciare la casa , le abitudini, e chi ci sta vicino, in poche parole la propria vita, quello che la maggior parte di noi lotta tanto per ottenere.
Il solo pensiero è capace di scuoterci e atterrirci.
Spogliarci di tutte le sicurezze, che da un lato servono a sentirci più forti verso la vita, ma dall’altro ad anestetizzarci dalle sue paure.
E viverle tutte quelle paure, sentendosi per la prima volta vivi, seguendo un istinto selvaggio.
L’istinto del lupo.
L’istinto del lupo
di Massimo Lugli
Edizioni Newton Compton
Pagg 334 – Euro 9,90
Si ringrazia la casa editrice Newton Compton per le foto