Ostia art

Ostia!

Ostia artUna terra non raccontata è una terra che non esiste

è l’assunto da cui parte Ostia! Romanzo di una periferia, a cura di Territorio Narrante (Red Star Press). Dodici contributi per parlare, in prosa e in versi, di un luogo a cui è persino difficile dare un nome. Quartiere? Municipio? Borgata? Forse tutto ciò, ma non solo, si può dire di un posto che appare come un figlio illegittimo della capitale, quasi un terzo gemello rinnegato dalla lupa.
Il racconto parte dalla periferia e va al centro di sé stesso, delineando una mappa che da geografica si fa emotiva attraverso il ricordo, il vissuto. Si comincia negli anni ‘70 dal “muretto” davanti alla stazione Lido Centro, luogo di incontro del mondo della tossicodipendenza poi descritto dal regista Claudio Caligari in Amore Tossico. Pare quasi di vederli quei ragazzi, consapevoli di giocare d’azzardo con la propria vita dove anni prima era morto Pier Paolo Pasolini. Perché la figura del poeta friulano, ucciso all’idroscalo, è legata indissolubilmente a questo luogo e al suo immaginario. La sua vita travagliata sembra riflettersi nel monumento dedicato alla sua memoria: una stele spezzata che guarda alla luna come ogni poeta. Un’opera essenziale, fatta di pochi blocchi di cemento dipinti di bianco, eppure continuamente vandalizzata. Distrutta e poi ricostruita.
E’ un rapporto difficile quello tra Ostia e la propria memoria. La noncuranza del territorio sembra una forma di autodistruzione, di negazione di sé stessa. Invece, un luogo vive sempre attraverso i ricordi, anche personali. Il lungomare, con il pontile, le cabine, il vento, sono parte della vita di chi abita qui. “Per esempio il mare”, scrive uno degli autori, sintetizzando un rapporto così profondo col paesaggio, che neanche l’avanzante erosione della costa può intaccare. “Più di una volta ho avuto la possibilità di andare via da qui e da Ostia, – aggiunge un’altra delle dodici voci -, ma alla fine non mi sono mai spostato.”
A volte passato e presente coesistono. Come il cosiddetto palazzo del Pappagallo, colorato edificio anni ’30 oggi un po’ sbiadito dalla salsedine, ma anni addietro set cinematografico di un film con Virna Lisi. A poca distanza si trova l’ex colonia Vittorio Emanuele, che con l’occupazione ha ospitato un progetto di accoglienza dei migranti ed è diventato noto come “Vittorio Occupato”. Sogni, progetti e lotte che hanno abitato la realtà locale né più né meno come le persone stesse. Fili di un tessuto urbano sempre teso tra centro e periferia, dove le distanze sembrano aumentare anziché ridursi. Lo sa chiunque salga sul trenino Roma-Lido, “sempre sul punto di esplodere, di rabbia o di surrealtà.” Un’ora di tragitto a singhiozzo, a cui potrebbe fare da perfetta colonna sonora il brano degli Sleep “Dopesmoker” nella sua versione originale: sessantatré minuti di ritmo scanditi da lunghi assoli. “E poi il mare. Ma solo alla fine. Come l’orizzonte utopico di Galeano.”
Scrivono gli autori nell’introduzione: “Questo è il romanzo della nostra terra raccontato dalle voci di chi a Ostia è nato o ha deciso di vivere; perché noi non siamo mai andati via, da qui veniamo ed è da qui che dobbiamo proseguire, perché una terra non raccontata è una terra che non esiste.” Quasi un manifesto di intenti, la premessa di un racconto corale ruvido ma genuino, fatto dal punto di vista privilegiato dell’osservatore interno. Ostia! è la prima pubblicazione di Territorio Narrante, un collettivo attivo nella periferia sud di Roma, che da circa tre anni si impegna a rappresentare la realtà locale in che coinvolgono la comunità. Tra loro scrittori, poeti, scultori e musicisti che considerano il luogo in cui vivono una famiglia allargata.

Ostia! Romanzo di una periferia
a cura di Territorio Narrante (illustrazioni di Daniele Romani)
Red Star Press

Territorio Narrante è composto da: Ilaria Beltramme, Chiara De Angelis, Marco De Annuntiis, Marta Di Maio, David Ghollasi, Alessandro Floridia, Edoardo La Rosa, Luca Moretti, Daniele Romani.

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