E’ tutto dedicato a Roma l’esordio letterario di Marco Bocci con A Tor Bella Monaca non piove mai (Bookme). L’attore, noto per il ruolo del commissario Nicola Scialoja nella serie TV Romanzo criminale e del vicequestore Domenico Calcaterra in Squadra antimafia, ambienta nella periferia est della capitale un giallo che nasce tra le ombre e le crepe del quartiere.
Tra quei casermoni grigi e i sottopassi pieni di immondizia sono cresciuti i fratelli Borri, divisi dalla vita e da un “buco di città senza speranza”. Mauro, trentenne, un diploma di perito tecnico, distribuisce volantini per ottanta euro al mese, ma non ha mai smesso di sperare in un futuro diverso e si è sempre tenuto lontano dai guai. Romolo, il maggiore, ha alle spalle una condanna per rapina e col suo lavoro di operaio in una fabbrica di scooter cerca di tornare a una vita normale. Le loro esistenze sono strade in salita che sembrano destinate a non incrociarsi mai, fino a quando il sogno di Mauro di un posto da geometra sfuma con l’annullamento di un concorso. In lui si fa bruciante la sensazione che “sta città e ‘sta vita non mi bastano più”, che è arrivato il momento di girare pagina e di osare. Ci sarà un nuovo Mauro, più forte e spregiudicato, basta con il bravo ragazzo.
Il punto di svolta arriva quando gli amici Fabio e Domenico organizzano un colpo contro la mafia cinese e coinvolgono Mauro. E’ la grande occasione, il momento del riscatto di chi sente che l’onestà non paga: “Dalla paura sono passato al coraggio, dall’arrendevolezza alla sfida, da buono che ero sto diventando cattivo”. Ma cattivi si nasce o si diventa? E’ questo il dilemma che perseguiterà i protagonisti, malavitosi improvvisati, partecipanti di un gioco pericoloso di cui ignorano le regole. E che non ammette sgarri. Lo impareranno sulla propria pelle, in una carambola di colpi di scena dove l’autore non risparmia ironia e ruvidezza. Perché chi è cresciuto a Tor Bella quel mondo c’è l’ha addosso, come Samantha, l’ex fidanzata di Mauro, sexy e opportunista, o come lo Sciacallo, con più precedenti che anelli alle dita.
“Che cazzo di posto Tor Bella: qui non ci sono i sampietrini come a Roma, qui è un’altra cosa, un’altra vita, anche se è la stessa città”. Ma tra la rabbia e il cemento, quella vita chiede comunque di essere vissuta, e forse, può offrire una seconda possibilità. A dispetto delle ingiustizie sociali, del degrado di una periferia dove lo Stato è assente e se arriva la Polizia da una finestra all’altra si sente urlare Piove! Ma neanche le volanti passano più ormai, perchè si sa, a Tor Bella Monaca non piove mai.
A Tor Bella Monaca non piove mai
di Marco Bocci
Bookme Edizioni